Inizia con uno scivolone bello grosso la terza consiliatura di Massimo Zedda. Non c’è più l’accordo per la presidenza del Consiglio: sino a venerdì era sicuro Matto Massa, secondo più votato tra i Progressisti. Ma il Pd ha poi detto di no, spingendo su Marco Benucci. E c’è stato il tanto per bloccare il Consiglio comunale per due ore abbondanti. Zedda è parso molto infastidito da quello che ha tutto il sapore di un voltafaccia. E avrebbero pesato, non poco, le scelte degli assessori e del vicesindaco, tutte fatte dal primo cittadino. Questa è stata la scintilla che ha portato a una richiesta di sospensione dei lavori “per cinque minuti”, che, però, sono diventati oltre due ore.
Più di un consigliere di maggioranza ha cercato un accordo, non riuscendoci, parlando poi di “figuraccia”. Che magari si poteva evitare, ma che c’è stata. Dando alla minoranza di centrodestra la possibilità di sferrare il primo attacco: “Ne facciamo una questione di rispetto”, dice Alessandra Zedda. “Hanno chiesto una pausa di cinque minuti, ma il tempo continua a passare e i lavori dell’Aula non riprendono. Potevano mettersi d’accordo prima sul nome del presidente del Consiglio”.