Cagliari e Quartu piangono Antonji, morto annegato in piscina: “Ciao, piccolo angelo”


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Si chiamava Antonji, aveva tre anni e mezzo ed era ucraino. Se n’è andato in un drammatico pomeriggio di aprile, annegando nella piscina di una villetta di Flumini di Quartu. Il piccolo era lì insieme ai genitori: il padre Nikolay è prete ortodosso a Cagliari e aveva celebrato il matrimonio di due amici, un sardo e un’ucraina. Sempre stando alla ricostruzione dei carabinieri, intervenuti nel luogo della tragedia, il bambino è morto annegato in ottanta centimetri d’acqua, in una piscina semi vuota. Era vestito. La piscina dista circa dieci metri dalla cucina dove si trovavano i genitori di Antonji, il fratellino di sei anni e gli sposi. Quando si sono accorti di ciò che era successo al piccolo, purtroppo era troppo tardi. I soccorsi sono stati inutili. E padre Volskyy, conosciuto nella vasta comunità ortodossa (celebra nella chiesetta accanto al Duomo di Cagliari, a Castello) sta già ricevendo tantissimi messaggi di cordoglio.

“Sia come console molto attento alla comunità ortodossa, sia a livello personale, sono vicino a questa grande tragedia. Padre Volskyy è da sempre una persona di grande valore, non solo religioso, sempre impegnato a costruire concordia nella comunità”, dice il console onorario della Bielorussia in Sardegna, Giuseppe Carboni: “È una tragedia che ci lascia senza parole, la perdita di un figlio è un qualcosa di inimmaginabile. La fede darà la forza a padre Nikolay per continuare ad andare avanti ed essere utile alla sua famiglia e alla sua comunità”. Nei gruppi Facebook degli ortodossi tanti altri messaggi di cordoglio: “Che il piccolo riposi in pace”, scrive Lary R. “Ciao, piccolo bambino che dorme con Dio”, aggiunge un’altra donna. “Non ci sono parole, questa è una vera tragedia. Le mie condoglianze a tutta la famiglia”, così Irina K. “Piangiamo e condividiamo il dolore. Il regno dei cieli al piccolo Antonio”, questo il commento di Valentinka A. “Riposa in pace, piccolo angelo, dai la forza ai genitori per sopravvivere a questa terribile perdita”, scrive Natalia B.