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Una donna sarda continuerà a vivere grazie a un trapianto di fegato “in codice zero”. Cosa significa? Significa che la paziente del Brotzu era in pericolo di vita e che, quindi, i medici le hanno trapiantato il primo organo compatibile e disponibile. Si tratta della prima operazione del 2020, come conferma Pino Argiolas, presidente della Prometeo: “Il forse di ieri è diventato un sì. Ci hanno comunicato che la signora sta bene. A lei vanno i nostri più cari auguri e un grazie, di cuore, anche alla famiglia che ha donato e al personale che ha seguito tutte le fasi della donazione del fegato”. Entro metà anno, inoltre, i trapianti eseguiti al Brotzu, già arrivati a quota 394, dovrebbero tagliare il “traguardo” dei quattrocento: “Speriamo che i numeri siano sempre in aumento, serve il massimo coordinamento tra tutti gli ospedali per poter proseguire a salvare vite e a donare nuovamente il sorriso a chi, oggi, si trova in una fase di sofferenza”.