Cagliari, docce negate a chi ritira i rifiuti, la De Vizia spiega: “Necessario per evitare il contagio”

Il trio di aziende che gestisce il ritiro della spazzatura difende l’ordinanza di Truzzu: “Un eventuale contagio di massa dei lavoratori metterebbe e serio rischio di paralisi il servizio. Gli operatori non hanno accesso alle docce, ma possono usare gli spogliatoi per cambiarsi prima di tornare a casa”


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Le docce negate? Provvedimento necessario per evitare il contagio di massa, E’ la replica affidata a Virgilio Vardeu, responsabile del trio di aziende De Vizia, ET Ambiente e Econordo, che gestiscono il servizio di Igiene urbana in città. Le società difendono l’ordinanza del sindaco Truzzu che vieta l’accesso alle docce e attacca la Fiadel che ha reagito duramente contro il provvedimento. Secondo le tre società la Fiadel è un’organizzazione sindacale “da diversi anni in contrapposizione pregiudiziale – al limite dell’irrazionale” nei confronti della dell’Ati che gestisce il servizio di Igiene Urbana a Cagliari. “Le periodiche prese di posizione sono costanti, cadenzate e strumentali…talvolta in aperta concorrenza delle altre organizzazioni sindacali, che si muovono invece in un contesto di serio e responsabile confronto e di oneste relazioni industriali”.
L’azienda spiega quali iniziative ha preso dopo   l’inizio dell’emergenza da Covid-19. E cioè:
“Sospensione sine die, concordata col Comune Di Cagliari, di alcune attività nelle quali i nostri lavoratori svolgevano servizio al pubblico (ecocentro e isole ecologiche) e proceduto con restrizioni sui servizi al contact center. La riorganizzazione dei servizi con sfasamento degli orari di ingresso, svolgimento e chiusura, in modo da evitare al massimo la contemporanea presenza di lavoratori negli spazi comuni del cantiere, quali in particolare gli spogliatoi e i servizi igienici, e sanificazione plurigiornaliera degli stessi nonché, all’inizio del turno di lavoro, igienizzazione delle parti del veicolo sulle quali il lavoratore opera con le mani, quali volante, leve, maniglie ecc.
E fornitura   costante seppur   con   le   conosciute   difficoltà   di   approvvigionamento   –dei dispositivi di protezione individuali, in particolare delle vie respiratorie, necessari alla tutela dei lavoratori ed integrativi rispetto a quelli ordinariamente previsti, per far fronte ai rischi di contagio da coronavirus in quei casi in cui non è possibile operare nel rispetto del necessario distanziamento;
E’ stato poi attivato in   videoconferenza, un immediato confronto coi sindacati tra cui un rappresentante   della   stessa   Fiadel,   con   i   responsabili   della   sicurezza   delle   imprese   e   dei lavoratori, ed i responsabili operativi delle imprese dell’Ati, per stabilire le migliori procedure possibili per il contenimento del pericolo di contagio dei nostri lavoratori.
 Nel corso dell’incontro abbiamo preannunciato un intervento del Comune di Cagliari per ridurre il pericolo di contagio ad effetto domino su tutto il personale dell’igiene urbana e di raccolta dei rifiuti, immaginando che questo potesse verosimilmente riferirsi alle sole attività di doccia, nell’esclusivo obiettivo di ridurre il tempo di stazionamento del personale negli spazi comuni, momento di maggiore pericolo di contagio per gli stessi. Un eventuale contagio di massa dei lavoratori del comparto igiene urbana di Cagliari metterebbe infatti a serio rischio di paralisi il servizio non potendosi ipotizzare, dato il rilevante numero di operatori coinvolti, una loro sostituzione, come invece può essere al limite possibile in appalti di portata minore. Da parte delle OO.SS, Fiadel inclusa, non vi è stata alcuna rimostranza riguardo una simile ipotesi.
Denotano poi una totale disinformazione della vicenda le affermazioni secondo le quali gli operatori sarebbero obbligati a vestirsi e svestirsi presso le proprie abitazioni con il rischio che deriva agli stessi ed ai propri familiari nel portare al proprio domicilio gli abiti da lavoro, atteso che l’inibizione all’uso è relativa ai soli locali docce ma non anche ai locali spogliatoio, servizi igienici e lavabi.
Non merita ulteriore commento il suggerimento di trovare altri locali per nuovi cantieri e spogliatoi in questa fase di emergenza da coronavirus, tanto è palese l’assoluta irrazionalità di tali consigli, che appaiono frutto di totale sconoscenza delle condizioni di operatività in questo difficile momento e di totale assenza di corrette informazioni relativamente alla nostra logistica a Cagliari.
Un’ultima annotazione: l’Ordinanza Sindacale è, a parte ogni valutazione di merito, atto amministrativo vincolante la cui violazione esporrebbe la scrivente Ati a conseguenze di carattere penale. Se la Fiadel, ritiene invece la stessa lesiva di diritti indifferibili dei lavoratori, anche nell’emergenza data, adotti pure procedimenti che la legge consente e la impugni, evitando di prospettare ipotesi di interruzione del servizio francamente irricevibili in considerazione del ruolo di primario interesse pubblico svolto dai nostri operatori nell’attuale emergenza nazionale e mondiale”.
L’azienda chiede alle autorità l’opportunità di censurare e stigmatizzare la segnalazione della Fiadel.


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