Cagliari, commercianti disperati: “Troppi clienti pagano col bancomat, siamo stritolati dalle banche”

l Governo dichiara “guerra” all’utilizzo del contante, in città aumentano i pagamenti tramite pos: “Per noi negozianti è un dramma, c’è gente che tira fuori la carta anche per un paio di banane. Ogni mese centinaia di euro finiscono alle banche”. E voi, pagate con la carta o ancora con i contanti?


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Sarà stato l’annuncio fatto dal Governo – ma che avrà validità, eventualmente, dal 2020 – o sarà per una semplice questione di comodità. Molti cagliaritani hanno già detto “addio” ai contanti e pagano con bancomat o carte di credito. Banconote e monete spariscono, al loro posto arrivano le “strisciate” sui pos. Le operazioni sarebbero in aumento, soprattutto negli ultimi due mesi. E le carte vengono utilizzate per acquistare davvero di tutto: non solo abiti o un’auto nuova, ma anche frutta e verdura, pane e un paio di lacci per le scarpe. Risultato: tutti contenti, tranne i commercianti. Per ogni operazione telematica, infatti, una percentuale del guadagno va, in automatico, a questa o quella banca. La commissione oscilla attorno al due per cento a scontrino e, a fine mese, dalle casse dei negozianti mancano un bel po’ di soldi. E, se un’attività commerciale non offre la possibilità di pagamento tramite pos, in più di un caso viene snobbata. La situazione non cambia dal pieno centro città alla periferia. A San Benedetto come a San Bartolomeo la solfa ripetuta da chi vende o ripara oggetti è la stessa: “I contanti? Quasi spariti”.

 

Simone Usai, 36anni, porta avanti un’antica attività di famiglia, una calzoleria in piazza San Bartolomeo: “Il Governo dice che così si combatte l’evasione, ma si sa che avviene in altro modo, non certo con i contanti. Qui ormai vogliono utilizzare il pos anche per pagare una soletta da tre euro, ogni commissione alla banca mi porta via il due per cento del guadagno, in un anno sono almeno 1200 euro in meno per me e per i miei dipendenti. Sommato a un 70 per cento buono di tasse è un brutto colpo. Quei soldi, poi, non restano certo a Cagliari, e i piccoli negozi sono destinati a scomparire”. Sergio Murgia, 50 anni, vende frutta e verdura da pochi giorni in via Dante, dopo il trasferimento da via Carducci: “Tutti vengono con la carta bancomat, anche per pagare due euro. Se non ho il pos se ne vanno, ogni due mesi devo rinunciare a trecento euro”, racconta: “È il Governo che sta spingendo tutti a pagare così, io sono ancora abituato con i contati. Devo pagare anche l’Adsl per l’installazione. Non è certo colpa dei clienti, le banche potrebbero ridurre le nostre spese per le commissioni”.

 

 


In questo articolo: