Cagliari, avanzano i centri commerciali nell’hinterland, piegando sempre di più le piccole realtà locali che schiacciate dalle tasse e dai prezzi competitivi delle grandi catene si trovano costrette a dover chiudere la loro attività. L’annuncio delle nuove aperture scatena l’ira dei cittadini, che schierandosi a difesa dei commercianti locali criticano duramente l’avanzare di questi ultimi, identificandoli come una delle maggiori cause deputate al massacro dei “piccoli”. “La zona commerciale di Sestu è più grande del milanese, hanno fatto male i conti”, “I centri commerciali sono stati la distruzione, è tempo di tornare alle piccole botteghe”. L’ex Fas in arrivo a fine 2025 fa tremare chi ancora è riuscito a stare a galla: “Chiuderanno, soppiantati a breve dal mega centro commerciale di Elmas”; doppia la fatica di chi lavora in proprio: “Sono tartassati, per non parlare degli affitti. Essendo autonomi se si ammalano non li paga nessuno, quello che incassano non basta a coprire le spese”, “Si accorgeranno troppo tardi i comuni quando verranno a mancare le entrate dei piccoli negozi”. Troppi i punti vendita per una cittadina come Cagliari dal numero di abitanti contenuto: “Cagliari è satura di centri commerciali, negozi, empori vari, è inevitabile che qualcuno chiuda”, “Ci sono più punti vendita che abitanti, nonostante ciò sono un paio i prossimi all’apertura”. Conseguenza inevitabile data da “Retribuzioni inadeguate, costi energetici ai massimi, prospettive per il futuro inesistenti e commercio online (per di più nella mani di multinazionali), che straccia ogni concorrenza, intervento pubblico impossibile causa assurdi vincoli e assenza sovranità monetaria, di cosa ci stupiamo?”. Intanto la via storica dello shopping di Cagliari è vuota: “Via Manno, oggi un deserto, quasi tutti i negozi chiusi fino alle 16:30”. Limiti economici dati dal basso numero della popolazione isolana con cui prima o poi bisognerà fare i conti: “Anche il grosso polo commerciale che sta per nascere a Elmas farà il botto all’inizio, a lungo andare anche quello avrà delle difficoltà, siamo in Sardegna”, “C’è comunque un limite, e il “piccolo”, se venisse spremuto meno dallo stato sarebbe meglio”. Per qualcun’altro invece, la posizione strategica è stata una bella trovata: “E’ praticamente dentro l’aeroporto ed è collegato alla fermata ferroviaria, possono arrivare persone da mezza Sardegna direttamente con il treno”, “L’hanno studiata bene altrochè”. “Ancora è niente, ci aspetta il peggio”, a patirne saranno gli stessi centri commerciali già presenti: “D’altronde loro hanno rovinato il piccolo commercio, ora pagano anche loro”, “Ce ne sono troppi adesso, la Corte del Sole sarà la prossima a chiudere”. Allettante il numero dei parcheggi nel prossimo Fass Center: 1800 posti auto che vanno a scontrarsi con quelli sempre più introvabili nel centro di Cagliari, andando così a togliere ulteriori clienti dai negozi cittadini, e ancora c’è chi attacca: “Politiche sbagliate”, “Cagliari è un bellissimo centro storico, morto”, “I nostri amministratori non hanno capito che è il commercio a dare vitalità alla città”.