Cagliari, cashback e lotteria degli scontrini flop: “Draghi ora deve restituirci i soldi”

Pochissimi clienti aderiscono ai rimborsi e alla lotteria del Governo, l’ira dei commercianti: “Centinaia di euro spesi per aggiornare le casse, vogliamo essere subito risarciti”


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I furbetti del cashback, cioè chi fa tante transazioni, tutte piccole, per ottenere più rapidamente i rimborsi? Non sono di casa a Cagliari, almeno non tra i titolari di negozi di abbigliamento e gioiellerie del centro. Idem per la lotteria degli scontrini: acquistare e lasciare i propri dati personali, sperando di essere estratti a marzo non sembra affascinare i cagliaritani. E i negozianti, dal canto loro, protestano: hanno dovuto adeguare le loro casse, spendendo centinaia di euro. E ora, al nuovo governo Draghi, chiedono di essere rimborsati. Anche perchè è lo Stato che ha chiesto l’adeguamento dei registratori di cassa, non si è trattato di un’iniziativa privata. C’è chi a breve dovrà tirare fuori un bel po’ di soldi dal portafoglio per il nuovo software e chi l’ha già fatto e ha contato pochissime richieste. Un doppio flop, insomma, almeno tra via Garibaldi e via Manno, nel cuore pulsante del commercio cittadino.

 

“Sette richieste in 17 giorni per la lotteria degli scontrini, il cashback? Manco a parlarne”, spiega Paolo Angius, 65 anni, titolare di una valigeria. “Mi sono dotato di software, penna per la lettura del codice. Tutto a mie spese, trecento euro, ho anche messo la locandina con tutte le informazioni per i clienti. Il minimo che può fare Draghi, il nuovo premier, è rimborsarci dell’intera spesa sostenuta. È lo Stato ad averci imposto queste novità, se non aderiamo rischiamo di essere segnalati all’Agenzia delle entrate. Per evitare problemi ho fatto anche questo sacrificio, che però mi è costato, e anche tanto. E allora ci rimborsino almeno il costo per farlo funzionare”. Concorde anche Stefano Rolla, gioielliere e presidente dell’associazione dei commercianti Strada Facendo: “Devo adeguare la cassa proprio in questi giorni, pagherò novanta euro perchè non acquisterò anche la penna digitale. Digiterò i codici a mano, non ho la fila di clienti come nei negozi di abbigliamento. Nessuno mi ha chiesto del cashback, solo un cliente mi ha domandato se potevo fargli due scontrini, appena gli ho chiesto il motivo ha cambiato idea”, afferma Rolla. “Ora, se si fosse trattato di un adeguamento chiesto dal mondo del commercio, magari per questioni fiscali, ok. Ma, siccome la lotteria degli scontrini è un gioco che potrebbe anche creare dipendenze, e non va bene dal punto di vista etico, il nuovo Governo ci rimborsi dell’intera spesa, mi sembra come minimo un atto dovuto. Solo in Italia si poteva pensare di organizzare una cosa di questo tipo, tra rimborsi per gli acquisti e lotterie a premi. In Germania mica si sono inventati assurdità simili”.