Cagliari, in casa la centrale dello spaccio: in manette due fratelli

Nonostante il padre fosse stato arrestato mesi prima per gli stessi reati, i figli continuavano a spacciare in casa


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Proseugono le iniziative delle sezioni specializzate e del gruppo Falchi della Squadra Mobile di Cagliari nell’ambito delle attività mirate a preservare le aree urbane della città in cui si registra il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e dalla commissione di reati a carattere predatorio. In via Bosco Cappuccio nel quartiere San Michele è stata individuata la base dello spaccio e della custodia dello stupefacente all’altezza del civico 12. Qui sono stati  arrestati i fratelli  Fabian Alberto e Fabio Mario Zoccheddu di 18 e 19 anni. I due si sono resi responsabili di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti.

Come si legge in una nota diramata dalla squadra mobile ” la pattuglia dei Falchi nel corso di servizi specifici ed a seguito di attività info-investigativa acquisiva la certezza che i due fratelli spacciavano all’interno dell’abitazione al piano terra e tale attività criminosa non si era mai interrotta nonostante gli arresti eseguiti nei mesi di giugno e settembre 2017 in quell’appartamento, a carico del padre dei due arrestati. Nel corso delle operazioni di appostamento si notava che l’abitazione era frequentata da un continuo via vai di tossicodipendenti ma soprattutto che l’accesso alla casa era monitorato da un servizio di videosorveglianza. Al fine di eludere i sistemi di controllo predisposti dagli arrestati i falchi riuscivano a mimetizzarsi tra i soliti acquirenti che i due arrestati ricevevano alla porta. In tal modo si riusciva ad entrare e con il contributo fondamentale degli equipaggi del reparto prevenzione crimine Sardegna e della Squadra Volanti della Questura si riusciva a cinturare l’intera zona e procedere all’incursione”.

“Nel corso della perquisizione sono stati trovati  815 euro suddivisi in banconote da euro 50,00 e 20,00, mentre nella camera da letto precisamente nel cassettone del secondo letto presente, 20 panetti hashish in parte avvolti con del nastro marrone ed una banconota da euro 50,0, per un peso complessivo di circa 2 Kg. ed un  bilancino elettronico di precisione perfettamente funzionante. Inoltre si procedeva al sequestro del sistema di videosorveglianza, precedentemente descritto, che risultava essere costituito da tre micro telecamere dislocate all’esterno dell’abitazione collegate in remoto via WI-FI ad un tablet , tramite un modem ed una centrale rinvenuti all’interno di una terza camera da letto. A seguito dei gravi elementi i due fratelli, su disposizione dell’autorità giudiziaria, venivano tratti in arresto ed accompagnati al carcere di UTA”.

Nel corso della mattina inoltre dopo un breve servizio di osservazione, un equipaggio dei Falchi riusciva ad individuare un giovane di origini magrebine seduto in una panchina della piazza del Carmine, contattato da alcuni giovani di passaggio che, dopo avergli consegnato una banconota, ricevevano in cambio qualcosa, verosimilmente della sostanza stupefacente. Immediatamente dopo aver monitorato la scena l’equipaggio decideva di intervenire e dopo un breve inseguimento a piedi lungo le strade della Marina bloccava il pusher identificato per B.B. un ragazzo di 17 anni di origini algerine, trovato in possesso di 2 stecche di sostanza stupefacente Hashish, di 8,270 grammi  e di diverse banconote da piccolo taglio provento dell’attività di spaccio.