Va avanti la caccia della polizia alla banda di almeno cinque giovani, tutti algerini, che nella notte tra sabato e domenica hanno rapinato una coppia di 30enni nel rione cagliaritano della Marina. Uno è già stato arrestato, ha 19 anni e attende l’udienza di convalida a Uta: il resto della gang, però, è ancora a piede libero. E potrebbe essersi resa protagonista di altri gravi episodi. Sul punto il riservo della polizia è massimo, le indagini sono molto delicate. Ma l’episodio avvenuto nell’ultimo weekend, con una coltellata sferrata alla coscia del ragazzo, “colpevole” di avere reagito dopo che i balordi avevano preso il suo portafoglio e smartphone, è difficile che venga dimenticata presto e derubricata a mero fatto di cronaca. Alla Marina c’è paura, ma anche rabbia che cresce giorno dopo giorno, sia da parte dei residenti che dei ristoratori, che affermano che la sicurezza, nel rione portuale, sia ancora una chimera.
Tra chi ha assistito a parte dell’aggressione al 30enne c’è Antonio Mura, titolare dell’Antica Hostaria. Il ferito e la sua fidanzata, inseguiti dai malviventi, hanno quasi fatto lo slalom tra i suoi tavoli esterni, pieni di clienti: “La sala esterna era piena, tutti abbiamo visto il ragazzo insanguinato e chi lo stava inseguendo. Ormai la Marina è abbandonata e viviamo nel degrado, soprattutto nelle scalette di Sant’Eulalia succede di tutto. Non è più possibile vivere così, l’hanno detto anche alcuni abitanti che, proprio sabato sera, stavano cenando da me”. Mura ha anche affidato a Facebook uno sfogo molto duro.