Portato al Policlinico dalla mamma per varie contusioni sul volto e al naso. “È la festa della mamma e sono stata fortunata perché nessuno aveva un coltello, perché nessuno è riuscito a colpirlo troppo forte e fargli troppo male” racconta il genitore.
È la mamma del ragazzino-eroe che ha deciso di raccontare l’accaduto pubblicamente al fine che quanto successo arrivi “alle mamme di questi ragazzini incoscienti che oggi hanno preso di mira mio figlio e che qualcuna di loro si renda conto di che gioventù stiamo crescendo. Troppo sicuri di se per agire in branco e troppo vigliacchi per riconoscere che non è giusto prendersela con un ragazzino solo per sfogare la loro frustrazione.
Sono sicura che la Madonna e qualche angelo oggi hanno protetto mio figlio”.
“Oggi è stata la festa della mamma ma sono le 1.30 e mi trovo al Pronto soccorso del policlinico perché mio figlio quasi 15enne stasera è stato aggredito al Poetto da un branco di ragazzini. Ha visto una sua amica in difficoltà che veniva insultata e ha chiesto semplicemente cosa stesse succedendo. Risultato: è stato picchiato, sputato e preso a calci da 4 di questi ragazzini. Si trovava alla fermata del Malibu’ al Poetto.
Non ha idea di chi fossero questi ragazzi, che sono stati per giunta fermati da un adulto.
Però non ne avevano abbastanza, hanno deciso di chiamare i rinforzi. Dopo 30 minuti si sono ripresentati lì e hanno continuato quello che era stato interrotto.
Premetto che mio figlio si è trovato da solo a difendersi contro questi presunti Bruce Lee.
L’unica sua colpa” spiega la mamma del ragazzino, è “aver pensato che con le sue sole forze sarebbe riuscito a gestire la rissa.
A soli 14 anni non si dovrebbe arrivare a tanto.
Sono state chiamate le forze dell’ordine che hanno cercato la presunta gang, ma senza risultati.
Alle 19 quando stava andando via, lo hanno aggredito nuovamente alla fermata del pullman in viale Poetto all’ altezza del Gieffe, mentre era solo.
Non mi ha chiamato, non ha chiesto l’aiuto di nessun adulto e nessun adulto l’ha soccorso.
È rientrato a casa, con la sua fierezza e il suo orgoglio seppur ferito. Ed io da mamma, molto più spaventata di lui, l’ho solo accompagnato al Pronto soccorso, con le sue guance peste e il naso gonfio, sperando solo che non avesse qualche trauma.
Oggi è la festa della mamma, e sono stata fortunata…perché nessuno aveva un coltello, perché nessuno è riuscito a colpirlo troppo forte e fargli troppo male…
Ma pensateci la prossima volta che vedete queste scene..perché oggi è successo a mio figlio, domani potrebbe toccare al vostro”.
“Oggi è successo a mio figlio, domani potrebbe essere vostro figlio”.