Brotzu, Chirurgia Plastica e Robotica a rischio: esplode la polemica

Reparti a rischio taglio con grandi disagi per i pazienti. Attilio Carta (Uil): “Di fatto si sta assistendo ad un graduale quanto subdolo declassamento del Brotzu, sinora invece eccellente baluardo dell’intera Sanità Sarda. Assistere impotenti a tutto ciò, umilia e demotiva gli eccellenti professionisti che lavorano nella struttura”


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Reparti a rischio taglio con grandi disagi per i pazienti, al Brotzu continua la polemica. Attilio Carta del sindacato Uil Fpl denuncia: “Già da una prima attenta lettura del “Nuovo Atto Aziendale“ ( delibera 1632 – 11 agosto 2017) della recente Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, nata a seguito dell’accorpamento coi PP. OO. Oncologico e Microcitemico, emergono alcuni elementi che, se non celermente chiariti, possono costituire fonte di forte preoccupazione per le gravi ricadute, soprattutto, sui numerosi pazienti che, quotidianamente, ad essi si rivolgono. Sono, pertanto, condivisibili i dubbi e le preoccupazioni, recentemente manifestati dall’ASNET Sardegna, relativamente alla “sparizione”, all’atto della nuova riorganizzazione aziendale, della Struttura Complessa “ Urologia, Trapianto Renale e Chirurgia Robotica” attualmente in capo al Dipartimento Patologia Renale, creata con delibera n.° 1016 del 2012 in puntuale aggiornamento con la progressione, nel tempo, di tutte le attività in essa svolte. E’ solo distrazione o si nasconde chissà quale strano disegno, pur extra aziendale, a scapito di una riconosciuta eccellenza sanitaria a livello mondiale, quale la Chirurgia Robotica diretta dal Dr. Frongia? E’ altresì sconcertante l’eliminazione della Chirurgia Plastica dal Brotzu e il suo concomitante approdo verso altri “lidi” sanitari! La sua collocazione naturale parrebbe infatti l’Ospedale S.Michele di Cagliari, anche in virtù delle peculiarità dei suoi pazienti, dai traumatizzati ai quelli “bariatrici” (grandi obesi). Sarebbe invece decisamente più logico e razionale che, in questo caso , l’Università, anche per le motivazioni appena citate, possa operare egregiamente in regime di convenzione col Brotzu. Infine, oltre a tutto ciò, incomberebbe sul S. Michele, con elevata probabilità, la sciagurata possibilità che tale operazione possa determinare la perdita di uno dei requisiti che ne hanno determinato lo status di “alta specializzazione”. Tutto ciò sarebbe di una gravità inaudita per la Sanità Isolana. E’ altresì incomprensibile l’ipotesi prospettata di far confluire i Chirurghi oncologici nel vasto calderone della Medicina. Scelta irrazionale e l’esatto contrario di quanto invece saggiamente suggerisce l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom). Di fatto si sta assistendo ad un graduale quanto subdolo declassamento del Brotzu, sinora invece eccellente baluardo dell’intera Sanità Sarda. Assistere impotenti a tutto ciò, umilia e demotiva gli eccellenti professionisti che lavorano nella struttura. E’ grave non ascoltare o non sentire le loro insistenti lamentele. E’ pur vero che non non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Si chiede pertanto a gran voce a tutela dei pazienti, prima che sia troppo tardi, una seria e radicale inversione di rotta”.


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