Brotzu, ai coordinatori non è concesso il tempo per indossare la divisa, “demotivati professionalmente e sconfortati psicologicamenteP oltre che dalle norme contrattuali. Parte la segnalazione da Uil Fpl: “Il tempo per la divisa è un diritto acquisito e non può essere cancellato”. Dal mese di gennaio, la nuova direzione non riconosce più il tempo del cambio divisa ai coordinatori, azzerando di fatto, unilateralmente questa parte del “tempo tecnico” ormai riconosciuta anche dalla giurisprudenza
È da tempo che l’organizzazione sindacale ha sempre ritenuto che i coordinatori fossero il parafulmine di tutto, acuito ancor di più in questo momento veramente critico.
Con l’ordinanza 20787 del 25 Luglio 2024 i giudici di merito hanno ritenuto che, in linea di principio, dovendo gli operatori sanitari indossare la divisa presso la sede di lavoro per ragioni di igiene, i tempi necessari a tal fine fossero tempi di lavoro. La Uil Fpl ha fatto riconoscere sin dal 2009 a tutti gli operatori sanitari dell’Arnas Brotzu il tempo del cambio divisa, consolidato e riconosciuto successivamente dalle vigenti norme contrattuali, “non riconoscere questo “minimo ed elementare” diritto, in questo momento storico anche del sistema sanitario Regionale, ci sembra veramente un “attacco ai coordinatori senza precedenti. Veramente in un momento storico anche di questo Ospedale, i coordinatori si meritano tutto questo? Da più parti accogliamo il grido d’aiuto di queste figure cui si riversa il pesante clima lavorativo ed uno sconforto, oramai, misto a rabbia e rassegnazione, per il silenzio assordante da parte di chi invece, dovrebbe in qualche modo dare risposte” spiegano Fabio Sanna, Antonina Usala e Stefano Trogu. “Non rendersene conto o, ancor peggio, non intervenire con tutta l’urgenza e l’impegno necessario, è assolutamente inaccettabile oltreché “colpevole”. I coordinatori, non sono “lavoratori di serie B” essi, con lodevole impegno quotidiano, operano in condizioni palesemente critiche ed incerte e riescono ancora a garantire un livello organizzativo/assistenziale soddisfacente nel più grande Ospedale pubblico della Sardegna”. Si aspetta, quindi che venga ripristinata la norma contrattuale del cambio divisa anche ai coordinatori, altrimenti non sono esclusie azioni più eclatanti in difesa dei lavoratori.