Benzina per 33 mila euro, Barracciu: “Per partecipare agli incontri”

Francesca Barracciu, vincitrice delle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Sardegna e attuale europarlamentare del Pd, è indagata per peculato.


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L’inchiesta sui Fondi ai gruppi non si ferma e fa venire a galla nuovi ed importanti elementi. Come quello emerso oggi nel corso dell’interrogatorio a Francesca Barracciu, vincitrice delle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Sardegna e attuale europarlamentare del Pd. La Barracciu, che è indagata per peculato nell’ambito dell’inchiesta bis sulle spese dei fondi assegnati ai gruppi del Consiglio regionale della Sardegna, ha spiegato il perché di più di 33mila euro di benzina in tre anni. Ha detto che sarebbero stati spesi per partecipare ad incontri e appuntamenti legati al ruolo di consigliere regionale.

L’indagata è stata interrogata per più di due ore dal pm di cagliari Marco Cocco e una volta uscita dalla procura ha dichiarato di sentirsi “più sollevata”. Ha inoltre annunciato ai giornalisti una conferenza stampa che sarà presto fissata.

“Abbiamo depositato anche dei documenti in cui abbiamo ricostruito uno per uno tutti gli incontri a cui l’onorevole ha partecipato”, ha precisato l’avvocato di Francesca Barracciu, Carlo Federico Grosso, difensore dell’aspirante presidente della Regione insieme al legale Giuseppe Macciotta.

Oltre a Francesca Barracciu, tra i nuovi indagati ci sono altri trentadue consiglieri del centrosinistra e cinque dell’Udc della passata legislatura. A questi devono essere aggiunti quelli della legislatura in carica: Onorio Petrini (Pdl, al quale gli inquirenti hanno perquisito lo studio, unico ad aver restituito oltre 25mila euro al gruppo); Sisinnio Piras (nella quale abitazione è stata effettuata una perquisizione); Mario Diana (ex capogruppo del Pdl) e Carlo Sanjust (Pdl) arrestati lo scorso 6 novembre, e ancora in prigione, con l’imprenditore Riccardo Cogoni che invece e’ ora ai domiciliari. I fondi in questione invece, sono stati da poco appena soppressi dall’Aula con una legge approvata nei giorni scorsi. Un provvedimento che servirà anche a dare una mano alle zone distrutte dal ciclone Cleopatra, visto che i 530mila euro previsti saranno destinati ai fondi per l’emergenza alluvione.