Un’Isola fuori dal tempo tra paesaggi arcaici e avanzi di Feudalesimo: s’intitola “Baroni in Laguna/ Appunti sul Medioevo in un angolo d’Italia a metà del XX secolo”, lo spettacolo del Teatro del Segno (liberamente tratto dall’omonimo saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori) in programma STASERA (sabato 6 maggio) alle 20.30 al Ts’E / Teatro Sant’Eusebio nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari nell’ambito della prima stagione di “Teatro Senza Quartiere”. La pièce – interpretata da Stefano Ledda (che firma anche adattamento e regia) con le suggestioni sonore della chitarra di Andrea Congia e del sax di Juri Deidda – mescola cronaca, atti giudiziari e immagini d’epoca (rielaborate da Paolo Trebini) per raccontare la rivolta dei pescatori di Cabras contro l’anacronistico regime feudale che sanciva come immutabile un diritto di proprietà ormai superato dalla Storia e dalle leggi.
Una rivoluzione culturale che nasce da una rinnovata coscienza della propria dignità, anche forse, o soprattutto, sulla spinta della miseria e della fame, e diventa però un processo inarrestabile in cui le donne assumono – accanto ai loro uomini, mariti, padri, fratelli e figli – un ruolo fondamentale. Lo sguardo femminile anticipa e illumina il cambiamento: dove era la paura insorge la rabbia, l’indignazione e perfino il disprezzo, ed è in questa forza segreta uno dei fascini di una narrazione sapiente, ritmata e via via più incalzante in un crescendo che tocca e coinvolge gli spettatori.
Partendo da un fatto di cronaca – un assassinio apparentemente senza movente – Fiori si inoltra nel terreno insidioso delle norme implicitamente imposte e accettate su cui si regge un sistema di equilibri antico e apparentemente immutabile: la verità affiora a brandelli, in un silenzio assordante, finché si scopre come l’origine del male risieda, come spesso, in un’ingiustizia che contrappone ricchezza e potere a indigenza e disperazione.
Lo stupore del cronista, improvvisamente proiettato in un nuovo Feudalesimo tra gli Anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, quando l’Italia viveva il sogno inebriante del boom economico, diventa quello del lettore e del pubblico e la dura lotta dei pescatori; dapprima quasi esitanti, poi sempre più convinti delle proprie ragioni, si trasforma nella lotta di tutti – uomini e donne – in difesa dei diritti inalienabili: alla vita e alla dignità di cittadini, al nutrimento, all’uso del territorio, alla condivisione delle risorse per il bene comune. Battaglie di ieri e di oggi su temi ancora scottanti e assolutamente attuali, su cui anche si misura il grado di civiltà di un popolo e di una società.
«Era notte di luna grande e partì un colpo»: inizia così, con l’immagine terribile di un omicidio consumato fra i canneti presso le acque immobili della laguna di Cabras, l’inchiesta giornalistica di Giuseppe Fiori. Un semplice, seppure tragico fatto di sangue diventa il punto di partenza per un inatteso viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta di una realtà insospettabile: lo sguardo attento del cronista coglie le ragioni profonde di un conflitto che ha radici antiche e sembra destinato a perpetuarsi nei secoli, ma improvvisamente esplode e si traduce in un acceso desiderio di riscatto contro le vecchie e nuove sopraffazioni – in un’ansia di giustizia sociale. “Baroni in Laguna” porta alla ribalta quelle vicende ormai “storiche” e ne mostra il valore emblematico – nel passato come nel presente e nel futuro.
*** Teatro e Marmellata – domenica 7 maggio al Ts’E con “Il Fil’Armonico”
La magia di poetiche storie senza parole – DOMANI (domenica 7 maggio) alle 17.30 – al Ts’E di via Quintino Sella a Is Mirrionis con “Il Fil’armonico” di e con Agostino Cacciabue per la rassegna “Teatro e Marmellata” dedicata ai giovanissimi: sotto i riflettori le marionette del Teatro Tages per un affascinante racconto per quadri adatto a grandi e piccini.
Frammenti di vita dell’artista s’intrecciano alle esistenze immaginarie delle sue creature, in un delicato florilegio in cui il levarsi in volo – con un battito d’ali – d’un uccellino lascia il posto all’incantesimo della musica, poi al senso del ritmo di un ballerino di tip tap e alla sensualità “appesa a un filo” di un’esotica danzatrice.
“Il Fil’armonico” insegna a guardare la realtà con una semplicità nuova lasciandosi sorprendere ed emozionare da quel che accade sulla scena, dal modo in cui gli oggetti si trasformano e si animano acquistando nuovi significati, grazie alla sensibilità e all’abilità del marionettista – tra brevi apologhi e favole moderne.
Uno spettacolo incentrato sulla meraviglia, da gustare come un raffinato divertissement per gli adulti che possono cogliere l’ironia sottile delle situazioni e scegliere come un coinvolgente viaggio nella fantasia per i più giovani – e per tutti, con il piacere di avventurarsi in quella dimensione sospesa tra vita e sogno in cui tutto diventa possibile.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
La stagione “Teatro Senza Quartiere” – nell’ambito del progetto “Teatro Senza Quartiere/ per un quartiere senza teatro” – proseguirà sabato 13 aprile alle 20.30 con l’originale “Esodo” di e con Valentino Mannias – uno dei più interessanti talenti della scena isolana: l’artista interpreta un personale omaggio a Sergio Azeni, tra elementi autobiografici e riflessioni sui sogni e le speranze di un giovane in procinto di lasciare la terra natìa, con una galleria di personaggi reali e immaginari, sulla colonna sonora creata ed eseguita dal vivo dall’attore-musicista Luca Spanu (produzione Sardegna Teatro).
Un racconto corale per il ritratto di un (anti)eroe – sabato 20 maggio alle 20.30 – con “Chi era Giacomo Serra”, liberamente ispirato a “Il figlio di Bakunin” di Sergio Atzeni e “Paese d’ombre” di Giuseppe Dessì, con drammaturgia e regia di Stefano Ledda. Sotto i riflettori, Anna Paola Marturano, Daniela Collu, Roberta Loddo, Rosellina Lo Nardo, Francesco Cittadini e Massimo Pruna che daranno voce ai personaggi di una storia sull’avvento del lavoro a cottimo nelle miniere.
Suggellerà la prima stagione di “Teatro Senza Quartiere” al Ts’E di Is Mirrionis – sabato 27 maggio alle 20.30 – “Predi Antiogu e sa Perpetua” – divertente commedia in limba diretta e interpretata da Rossella Faa insieme con Elio Turno Arthemalle, e liberamente tratta dal poema satirico “Sa scomuniga de Predi Antiogu” da cui attraverso la predica sui generis del parroco di Masullas, vittima di un furto, affiora una chiara immagine dell’Isola a metà dell’Ottocento.
S’intitola “Teatro e Marmellata” la rassegna dedicata ai più giovani – che dopo le storie senza parole – tra ironia e poesia – de “Il Fil’Armonico” di e con Agostino Cacciabue (Teatro Tages) in programma domenica 7 maggio alle 17.30, proseguirà domenica 14 maggio alle 17.30 con le fantastiche storie e filastrocche di “Rodari… per tutto l’anno” con Alessandra Leo e Stefano Ledda.
Sarà poi la volta de “La fantasmagorica Historia di Principe Ragno” – una favola per burattini e pupazzi “animata” da Rahul Bernardelli – domenica 21 maggio alle 17.30 e infine – domenica 28 maggio alle 17.30 – l’ultimo appuntamento di “Teatro e Marmellata” con gli “Amori da Palcoscenico” interpretati da Marta Proietti Orzella e Stefano Ledda in un coinvolgente e metateatrale divertissement.