“Sono ancora frastornato. Quando i giudici hanno letto la sentenza mi sono voltato verso i miei avvocati perché non sempre capisco cosa viene detto in queste aule. Ora devo metabolizzare, io metabolizzo sempre dopo. Festeggerò con Zoe, la mia cagnolina”. Queste le prime parole di Alex Cotoia, assolto dalla Corte d’Assise di Torino per l’omicidio del padre, ucciso per difendere la madre dall’ennesimo atto di violenza. Una sentenza che conferma quella di primo grado del novembre 2021. Un calvario durato quasi 5 anni, da quel terribile 30 aprile 2020, quando scoppiò l’inferno e Alex colpì il padre con 34 coltellate. Alex ha sempre detto di avere agito per fermarlo: “Non ho mai smesso di volergli bene. Però il rapporto con lui era difficile. Ricordo tutti i gesti violenti verso di me, mio fratello Loris, soprattutto la mamma. Da figli siamo diventati ostacoli, le uniche persone rimaste a proteggerla. Facevamo i turni per non lasciarla sola e lui questo non lo sopportava, non riusciva a possederla al cento per cento”. Violenze reiterate seguite da minacce “Vi ammazzo, venite sotto, vi faccio a pezzettini”. Dopo essere stato assolto in primo grado per legittima difesa, Alex era stato condannato a 6 anni a dicembre 2023. Poi, la Cassazione ha deciso per un nuovo processo. Felice mamma Maria: ‘’Sono gioiosa, felice, perché forse quel povero ragazzo riuscirà a godersi con la sua fidanzata un po’ di vita normale, tranquilla, quella che finora ci è stata negata. Ringraziamo questa Corte per aver capito che io sarei stata l’ennesima vittima di femminicidio”, ha aggiunto la madre che augura al figlio ”la felicità che merita perché Alex è una persona meravigliosa”. Presente come sempre anche il fratello Loris, che non na mai smesso di sostenerlo: ”Oggi ha vinto il bene sul male,tanta felicità un grande respiro di sollievo, è stato un periodo bruttissimo, spero l’incubo sia finito”.