Assemini, il nuraghe immerso nel verde del Gutturu Mannu a rischio: nel mirino dei tombaroli, “sarebbe opportuno almeno recintarlo per impedire che venga ulteriormente rovinato, ma anche corredato di una targa esplicativa per farlo conoscere”. La proposta giunge da Massimo Caboni, FdI, che mostra preoccupazione riguardo il sito archeologico situato nel cuore della foresta, a pochi passi dalle Cascate “Is Fanebas”. La preistoria che giunge sino a noi, una importante impronta del passato che, sinora, non è stata studiata come altri imponenti monumenti sparsi in tutta l’Isola, ma preso d’assalto da chi ha messo le mani senza cura e conservazione nei confronti del bene di tutti. “Questo antico complesso architettonico sardo, con i resti delle sue misteriose torri di pietra, offre un affascinante viaggio nel passato. La perfetta armonia tra natura e storia rende questo luogo capace di esprimere il fascino della ricchezza del nostro territorio. In gran parte ancora interrato, non è – spiega Caboni – mai stato oggetto di scavi e ricerche destinate ad una sua opportuna valorizzazione. Immerso nella più grande foresta di lecci e querce da sughero della Sardegna, andrebbe almeno protetto, per continuare a conservare il suo fascino ed il suo mistero. Se da un lato, questo sito nuragico, nonostante la sua considerevole dimensione ed unicità nella zona, non ha mai suscitato adeguato interesse da parte degli archeologi e delle autorità locali, dall’altro è stato preda dei tombaroli”. Maggiore attenzione verso quelle pietre posizionate non a caso, quindi, è la richiesta rivolta alle istituzioni di competenza.