Assemini, finti carabinieri beffati da una 79enne: “Volevano soldi ma non ci sono cascata”

I truffatori hanno telefonato a casa di Wanda Pinna: “Sua figlia ha avuto un incidente, serve molto denaro o finirà a Uta”. Ma lei li prende in contropiede: “Ho chiamato i veri militari, era tutto falso. Stavano insistendo e gli ho detto che potevano raccontare quelle bugie alle loro madri, avevano pure l’accento napoletano”.


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Ha ricevuto una telefonata che, almeno all’inizio, le è sembrata vera. Ma, col passare dei minuti, Wanda Pinna, 79enne di Assemini, ha capito di avere a che fare non con dei carabinieri ma con dei truffatori. Che pensavano, forse anche per l’età avanzata della donna, di riuscire a scucirle soldi e gioielli, ma alla fine sono rimasti a mani vuote e, presto, potrebbero essere identificati dai veri militari. “Mi hanno detto che mia sì gli aveva avuto un incidente automobilistico e che servivano molti soldi per evitare che finisse in carcere, mi hanno addirittura chiesto se avessi dei gioielli”. Lei, però, con una scusa è riuscita a contattare i veri carabinieri che, oltre a smentire qualunque schianto, hanno fornito validi suggerimenti all’anziana per mettere nel sacco i truffatori: “Mi hanno suggerito qualche risposta da dare ai truffatori ma, appena hanno parlato di soldi e gioielli, avevo già capito che non erano veri carabinieri. Semplicemente, li ho mandati a quel paese dicendo che ciò che loro avevano detto a me, cioè di un incidente capitato a mia figlia, potevano dirlo tranquillamente alle loro mamme”.
E tutto è andato, quindi, per il meglio: “I truffatori avevano l’accento napoletano e, prima di provare a spillarmi il denaro, hanno fatto tante domande per cercare di fregarmi,ma gli è andata male”. Tanti altri però, più o meno giovani di Wanda Pinna, potrebbero cascarci: “Non fidatevi mai di chi vuole soldi per incidenti o per evitare che un vostro caro venga arrestato. Riattaccate subito la telefonata e chiamate il 112”.


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