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Le “cinque ore e mezzo” di attesa nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Francesco “patite” da Giuseppe Cossu Berte, 72enne nuorese? “Gli operatori del reparto gli hanno suggerito di non attendere in corsia, ma di ritornare in un secondo momento, una volta che l’intervento neurochirurgico a carattere d’urgenza, che nel frattempo aveva tenuti impegnati i dirigenti medici, fosse terminato”. Inizia così la replica da parte dell’Assl nuorese, dopo l’articolo di denuncia pubblicato dal nostro giornale. L’anziano, dopo aver subìto un intervento alla schiena il 25 giugno per una “frattura chiusa della colonna vertebrale”, era tornato ieri al San Francesco di Nuoro per una visita di controllo: “Si è dovuto sdraiare su alcune sedie, stava per avere un collasso e la visita, alla fine, è durata pochissimo”, queste le parole di una delle figlie dell’uomo, Francesca.
Dall’ospedale, però, precisano ancora che “sarà comunque cura della direzione verificare se esistano possibilità organizzative che possano consentire, in caso di imprevisti, un adeguato comfort nell’attesa. La direzione è ben conscia che gli imprevisti possono rendere difficoltoso e disagevole, sia per gli utenti che per gli operatori, assicurare un servizio all’altezza di legittime aspettative, almeno sino a quando non vi saranno le attese integrazioni di dirigenti medici; certamente sarebbe necessario poter destinare, negli stessi turni, personale medico differente per attività ambulatoriali, di reparto o di sala operatoria. Ma questo sarebbe possibile con le dotazioni mediche adeguate che, al momento, non sono nella disponibilità del direttore dell’Unità Operativa”.