Anna, 73enne di Sant’Elia: “Buio pesto tra i pianerottoli di palazzo Bodano, ho terrore a uscire da sola”

Vive da 28 anni all’ottavo piano del palazzone che affaccia su via Schiavazzi, Anna Cao: “Le condizioni del palazzo sono catastrofiche, regna il buio ovunque. Se voglio uscire la sera devo sempre cercare qualcuno che mi accompagni sino alla porta, soprattutto da quando sono vedova”


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L’ultima volta che ha visto la “luce”, non è stata quella delle lampadine delle scale e dei pianerottoli. No, è stata quella fatta, con le torce, dagli operai di Area: “Quattro anni fa, sono entrati in casa per mettermi i nuovi tubi dell’acqua”. Poi, più nulla. Anna Cao, 73 anni, vive all’ottavo piano di palazzo Bodano, piene case popolari di Sant’Elia. L’affitto mensile? “Prima settantacinque euro, ora 43”. Canone agevolato, e non potrebbe essere altrimenti quando si tratta di edilizia popolare. La donna, ogni volta che esce dal palazzo, sa che per il ritorno dovrà armarsi di tanta pazienza e, soprattutto, evitare sforzi: “Gli ascensori sono guasti da sempre, posso solo fare le scale per rientrare a casa e arrivo in condizioni pietose. Non c”è luce nei pianerottoli, ho terrore ad uscire la sera perchè, con certa gente che gira qui, non si sa mai cosa possa succedere. E se qualcuno si nasconde negli androni e mi aggredisce?”, domanda la settantatreenne. Il tema del nuovo stadio del Cagliari non l’appassiona: “Non sono nemmeno nata in città”, taglia corto.

 

Le urgenze con la “u” maiuscola, per Anna Cao, sono ben altre: “Nel rione non c’è nemmeno una caserma dei carabinieri, la più vicina è alla Monfenera. Serve sicuramente più sicurezza”, sostiene, “e più presenza da parte di Area. Ho già fatto più volte domanda perchè cambiassero il cognome sui bollettini che mi spediscono, c’è ancora quello di mio marito, morto già da qualche anno. Ci hanno promesso tante volte che avrebbero nominato un amministratore del condominio”. Anche lui, però, come la luce e le nuove scale, forse si è “perso” nel buio di palazzo Bodano.


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