Alessandro, il piccolo principe biondo: dopo la vacanza in Sardegna si è aggravato, aiutiamolo!

Sembrava, finalmente, arrivato il sereno, ma durante le vacanze nel mare della Sardegna con mamma e papà ecco il manifestarsi di nuovi problemi. Si torna a Londra. Febbre altissima e persistente, ricoveri in tre ospedali diversi, gli accertamenti. Poi la diagnosi: Alessandro Maria è affetto da linfoistiocitosi emofagocitica


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È un piccolo principe. Biondo, due occhioni azzurri, bellissimo. Alessandro Maria Montresor è un bimbo di un anno e mezzo, è figlio di italiani e vive a Londra. Nato prematuramente, ha lottato come un gladiatore contro una serie interminabile di complicazioni per essere ancora qua nonostante i medici temessero il peggio.

Sembrava, finalmente, arrivato il sereno, ma durante le vacanze nel mare della Sardegna con mamma e papà ecco il manifestarsi di nuovi problemi. Si torna a Londra. Febbre altissima e persistente, ricoveri in tre ospedali diversi, gli accertamenti. Poi la diagnosi: Alessandro Maria è affetto da linfoistiocitosi emofagocitica. Comunemente conosciuta in medicina come HLH, si tratta di una malattia genetica rarissima che colpisce solo lo 0.002% dei bambini. Nel caso specifico è stata diagnosticata la mancanza di perforina, una proteina essenziale per la funzione “killer” dei linfociti . Il sistema immunitario, pertanto, non riesce ad individuare virus e batteri. Le speranze di vita sono molto ridotte, occorre effettuare in tempi brevissimi un trapianto di midollo osseo con un donatore compatibile. Il 50% dei bambini colpiti da questa malattia muore entro un mese dalla manifestazione dei primi sintomi, mentre del restante 50% circa un terzo presenta dei problemi, spesso permanenti, al sistema neurologico-cerebrale.

In ospedale stanno somministrando ad Alessandro un farmaco sperimentale (è il primo bambino in tutta l’Inghilterra a riceverlo) utile a stabilizzare la situazione clinica, ma del quale non si conosce la durata degli effetti. I medici sostengono che, molto probabilmente, restano solo cinque settimane per poter trovare una persona che abbia un midollo compatibile con quello del bambino. Essendo figlio unico, il piccolo non ha nessun fratello o sorella che gli possano donare il midollo. Mamma Cristiana e papà Paolo hanno cercato sia nel registro mondiale dei donatori di midollo osseo che in quello dei cordoni ombelicali ma purtroppo, ad oggi, non esiste alcun donatore compatibile. Il piccolo ha un antigene del sangue molto raro che rende difficilissima la compatibilità. Il destino di Alessandro Maria è legato a un filo e la corsa contro il tempo ha una scadenza: il 30 novembre.

Roberta Pes, giovane di Assemini, nei mesi scorsi è stata la tata di Alessandro a Londra. Appresa la notizia, ha collaborato con la famiglia del piccolo per mettere in moto la macchina della solidarietà. E proprio Roberta ci ha fatto pervenire questo appello: in tutta la Sardegna, oltre che nella penisola, si cerca urgentemente un donatore di midollo.

Il punto di riferimento è l’ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo), che cerca DNA compatibile con la donazione di midollo. Possono donare persone dai 18 ai 35 anni che abbiano un peso superiore a 50 chili. Donare il midollo osseo è davvero semplice e non necessita di alcun intervento chirurgico. Per il donatore non c’è alcun rischio. Le cellule staminali possono essere donate con un semplice prelievo del sangue, ma solo una procedura di laboratorio nota come “tipizzazione tissutale” ne può determinare la compatibilità. Tale procedura è semplice, basta andare sul sito web dell’ADMO (admo.it) oppure contattare l’ospedale più vicino e il tutto viene effettuato per mezzo di un semplice campione di sangue oppure di saliva. La tipizzazione tissutale richiede tre settimane, occorre stringere i tempi perché Alessandro ha pochissimo tempo. Nel caso in cui non possiate aiutare il bimbo, potreste comunque capire se siete compatibili con altri pazienti in lista d’attesa per il trapianto.

Una missione complicata, ma non impossibile. Tramite questo appello, mamma Cristina di Napoli, papà Paolo di Verona e tata Roberta di Assemini chiedono il vostro impegno e il vostro aiuto. Il donatore compatibile potrebbe essere proprio nella nostra isola. Un piccolo gesto potrebbe salvare una vita, non lasciamoci sfuggire questa opportunità.

Maggiori informazioni su come poter aiutare Alessandro e sul calendario degli eventi in programma, sono disponibili sulla pagina facebook “Alessandro Maria”.

Il cuore della Sardegna batte anche per te, forza piccolino!


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