Il mondo delle discoteche di Cagliari piange Ale Massessi: “Dj, imprenditore e persona vera”

Amici e colleghi a Radio Casteddu. Gianni Casella: “Veniva in scooter a Villaputzu, facendo decine di km in scooter, pur di fare le serate, era un grande lavoratore”. Gianni Boy: “Pur non avendo bisogno lavorava anche a Madonna di Campiglio, e poi portava esperienza qui sul territorio”. Lixia: “Infaticabile e dai modi cortesi”


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Un grande lavoratore, protagonista di una carriera brillante che l’ha visto dj delle festicciole del Sarrabus e poi delle serate clou delle grandi discoteche del capoluogo. E poi il chiosco in spiaggia a Castiadas, il sogno di una vita. E tanti altri progetti nel cassetto. Oggi l’incidente fatale che ha portato in cielo Ale Massessi, assieme a una giovane mamma. A “Radio Casteddu la fai tu” da Paolo Rapeanu e Gigi Garau lo ricordano gli amici del mondo della dance di Cagliari.

“Sono quella notizie che non vorresti mai sentire. Per me Ale era un fratellino minore”, ricorda commosso Gianni Casella, “era partito dalle piccole feste a Costa Rey dove lo conobbi. Iniziò a fare serate tra il 2002 e il 2004. Lavorò poi al Buddha Beach e allo Zero, era un amico oltre che un dj. Ricordo la sua grande passione per la musica. Veniva in scooter a Villaputzu, facendo decine di km in scooter, pur di fare le serate, era un grande lavoratore. Il chiosco in spiaggia era il sogno di una vita. Ma voleva crescere e aveva il vento in poppa. Ma è stato fatale il destino perché quella strada l’avrà fatta mille molte”.

“In un mondo dove ci sono persone brave e meno brave, lui era una persona vera”, racconta Gianni Boy, “di lui ci si poteva fidare. Pur non avendo  bisogno lavorava nelle serate anche a Madonna di Campiglio, e poi portava esperienza qui sul territorio. Ci siamo sentiti anche nei momenti brutti, quelli delle chiusure del Covid, l’ultima volta siamo sentiti qualche giorno fa. Invece di sognare e non fare nulla, lui faceva. Era una miniera di idee”.

“Lo conoscevo da tantissimi anni, da adolescente”, sospira triste il dj Stefano Lixia, “mi seguiva per imparare anche l’attività e si spostava fino al Biggest di Samassi e poi al Corallo di Muravera. Pian piano sia affermò, fino alla discoteca Zero e dove fui valorizzato. Era infaticabile dai modi gentili e cortesi. Di altri tempi. Non ho voluto postare nulla sui social, sono sicuro che capirà”.


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