Addio spaghetti ai ricci nei ristoranti di Cagliari: “Ne facciamo volentieri a meno, i clienti capiranno” (VIDEO)

Stop per tre anni a uno dei piatti più succulenti e richiesti da sardi e turisti, dalle trattorie ai locali chic. I ristoratori cagliaritani felici dello stop alla pesca del riccio. Sergio Cannas: “Non si muore se non si mangiano ricci, ultimamente erano pochi e li dovevo pagare tanto, vendendo gli spaghetti anche a 14 euro”. Alberto Melis: “Prezzi del riccio saliti troppo, lo stop servirà per farli riprodurre. I clienti saranno dispiaciuti ma fermare la pesca adesso è indispensabile”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


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Le spaghettate con i ricci? Le ultime, forse, i cagliaritani potranno farsele nelle prossime settimane. Poi, con lo stop alla pesca deciso dalla Regione, se ne riparlerà solo nel 2024. Un business che viene a mancare, all’improvviso, anche per i ristoratori di Cagliari. Una prelibatezza sempre molto richiesta, il riccio, tra novembre e aprile di ogni anno. Che, però, non sarà più disponibile per almeno trentasei mesi. Ma i titolari di trattorie e locali anche chic non se ne preoccupano più di tanto. Sembra un controsenso, rinunciare a una parte sicura dell’incasso per quasi metà anno. E, invece, prevale la linea della tutela dell’echinoderma. Sergio Cannas, storico titolare di una trattoria alla Marina, è sicurissimo: “I ricci costano tanto, non si trovano e, a seconda del prezzo, ho fatto pagare un piatto di spaghetti ai ricci tredici o 14 euro. Sono contento dello stop, meno per i ricciai che dovranno essere aiutati dalla Regione, visto che attendono sempre il periodo della pesca per guadagnare qualche soldo. I clienti? Si mangeranno un’altra cosa, l’astice o l’aragosta. Non sono morti tutti questi mesi senza i ricci, non moriranno ora, si vive anche senza mangiarli”, afferma Cannas. Ora, sino al 2024, la “pappa” è finita: “Non fa niente, molto meglio. Così si potranno riprodurre e saranno più belli. Ripenso ai pescatori, dovranno andare a rubare per mangiare? Devono essere aiutati, almeno chi ha la licenza. Spero che non arrivino i bracconieri che pescano comunque i ricci, anche se poi dove li venderebbero? Nei ristoranti non di sicuro”.
Contento per la decisione dello stop alla pesca del riccio anche Alberto Melis, titolare di tre ristoranti a Cagliari, due alla Marina e uno al Poetto: “Già da anni si prospettava una possibile chiusura della pesca. L’abbiamo visto negli anni passati, il prezzo del riccio è aumentato in maniera esponenziale vista la scarsità di questa prelibatezza. Fare un periodo di stop è sensato”. Il prezzo medio di un piatto di spaghetti con il classico “rosso” del riccio? “Tra i 16 ei diciotto euro”. Soldi che non arriveranno più per molto tempo: “Mah, vorrà dire che ci concentreremo su altri prodotti, offrendo la vasta gamma di pesci che possiamo offrire. Abbiamo tantissime alternative, fare a meno del riccio è un dispiacere per i clienti ma, osservando la questione a lungo termine, si capisce che lo stop alla raccolta è indispensabile per fare in modo, tra qualche anno, che si riproducano e che si possa tornare a beneficiarne in quantità diverse rispetto a quelle attuali”. E per i ricciai senza lavoro? “È la nota più dolente”, sottolinea Melis, “hanno fatto dei ricci il loro ‘core business’, è sensato che la Regione trovi i sistemi per fare in modo che abbiano degli ammortizzatori e dei ristori”.


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