“A Villanovaforru 20 migranti in arrivo, basta trattarli come pacchi: l’accoglienza senza prospettiva è un parcheggio”

Nuovi sbarchi in Sardegna, gli stranieri trasferiti in vari centri. Lo sfogo del sindaco Maurizio Onnis: “Stanno con noi da 6 anni, hanno arricchito i nostri abitanti ma è ora di cambiare le cose. Dire che tutti i migranti vogliono andarsene è una stupidaggine, non è vero”


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Ricominciano, con l’arrivo del bel tempo e il mare calmo, gli sbarchi di migranti nell’Isola. E chi arriva via mare, dopo essere identificato, deve anche essere accolto, in attesa di decidere il da farsi. E così, vari Comuni della Sardegna si preparano a dover ospitare gruppi di stranieri. Nell’elenco c’è anche Villanovaforru. Il sindaco Maurizio Onnis, subito dopo aver ricevuto la comunicazione da parte della prefettura di una ventina di migranti, scrive un post su Facebook che racchiude più di una polemica. “Ricominciano gli sbarchi. Ricominciano i trasferimenti di migranti da un centro all’altro della Sardegna. La prefettura mi annuncia che una ventina sono in arrivo a Villanovaforru. Bene. Stanno con noi da sei anni esatti e sfido chiunque a dire che cancellerebbe questa esperienza. Nelle molte cose buone e persino in quelle che non hanno funzionato, vedo vita che ha arricchito gli abitanti del nostro paese. Tuttavia”, osserva Onnis, “è ora di cambiare le cose. L’emergenza è cominciata molto tempo fa e, nonostante l’enorme affievolirsi degli sbarchi, continua ad essere trattata come emergenza”. 
“I ‘migranti’, cioè uomini, donne, bambini con nome, cognome, carne, ossa, sangue e una storia, continuano ad essere trattati come pacchi. Stamane, parlando con la prefettura, ho ripetuto che ci servono vere politiche di integrazione. Risolverla dicendo che tutti i migranti vogliono andarsene è una stupidaggine. Non è vero. È vero invece che l’accoglienza senza una prospettiva è solo parcheggio, un fastidio burocratico da sbrigare in modo asettico. Ed i primi ad accorgersene sono proprio i nuovi venuti. Lo so bene: non potrebbe esserci tema più lontano dai pensieri attuali di chi ci governa. Ma girare la testa dall’altra parte non aiuta né noi né loro. Ecco un’altra delle responsabilità che politici decenti non possono scansare”.


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