21 marzo, giornata delle foreste: appello dell’ ONU ai governanti

Un modo per valorizzare i polmoni verdi del pianeta


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L’Onu ha scelto il 21 marzo, esordio di primavera, per celebrare la Giornata Internazionale delle Foreste: un modo per valorizzare questi “polmoni verdi” che contribuiscono alla tutela della biodiversità, mitigano gli effetti dei cambiamenti climatici, forniscono acqua, nutrimento e riparo alle specie viventi e garantiscono protezione all’essere umano riducendo gli impatti delle precipitazioni più violente che possono diventare distruttive, come accaduto di recente in diverse regioni italiane ed europee.

In occasione della ricorrenza COSPE, CISV, GVC e PEFC Italia – promotori nazionali del progetto europeo “Educating to sustainable and responsible management of the forests in the world” – lanciano un appello ai ministeri dell’Economia-Finanze e Ambiente, affinché le gare d’appalto per l’acquisto di beni o servizi destinati alle pubbliche amministrazioni tengano sempre più in considerazione gli aspetti ambientali.

«Attualmente in Italia, come evidenziato da una recente ricerca realizzata nell’ambito del progetto Ue, sono poco sviluppati gli appalti pubblici verdi, il cosiddetto “Green Public Procurement” (GPP). Nell’acquisto di forniture per le pubbliche amministrazioni – che rappresentano il 17% del PIL nazionale – andrebbero invece privilegiati prodotti e pratiche a basso impatto ambientale, come previsto da precise Direttive Europee» sostiene Antonio Brunori di PEFC Italia, il sistema di certificazione forestale più diffuso al mondo, che nel nostro Paese interessa 792.000 ettari in 10 regioni. Nell’appello i promotori italiani del progetto (COSPE, CISV, GVC e PEFC Italia) chiedono che vengano valorizzate le filiere locali del legno, mentre nel nostro Paese il 90% di questa materia prima è importato dall’estero. Ciò a discapito delle filiere di prossimità, su cui invece varrebbe la pena investire sia per il ridotto impatto ambientale, sia per il rilancio del territorio e delle imprese locali che si tradurrebbe in un incremento dei posti di lavoro, fatto non trascurabile in tempi di crisi e di nuove esigenze di manutenzione del territorio. Privilegiare l’impiego di legname locale e certificato può rivestire un ruolo centrale anche per la salvaguardia dell’economia in molte aree marginali, rurali o montane.

Gli appalti pubblici verdi che favoriscono le produzioni locali, spiega Brunori, «sono oggi abbastanza diffusi per quanto riguarda realtà come le mense o, più in generale, il settore alimentare, dove la filiera corta è divenuta quasi un must. Queste pratiche “virtuose” vanno ora estese ad altri livelli della pubblica amministrazione, in particolare per quanto riguarda l’uso di risorse forestali e dei prodotti derivati: mobili, parquet, imballaggi, carpenteria, cancelleria, ecc». L’iniziativa è in linea con le direttive della Commissione Europea che, a partire dalla Comunicazione “Acquisti pubblici per un ambiente migliore” (n.400 del 16/6/2008) ha fornito ulteriore impulso a favore della diffusione del GPP, stabilendo precisi target quantitativi, indicatori e sistemi di monitoraggio comuni a tutta l’Ue.


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