Il boemo ha perso il controllo della squadra che ormai non lo segue più. Il gruppo dimostra con i fatti, in campo e fuori, di non essere mai entrato in sintonia col tecnico e ha mostrato tutti i suoi limiti tecnici nel corso di una stagione maledetta. Ora serve uscire dalla massima categoria con dignità. La società ha il dovere di tentare ogni strategia per riuscire in un possibile miracolo. La matematica non condanna ancora il Cagliari ma occorre voltare pagina subito e impostare il futuro senza ulteriori tentennamenti. E’ evidente che in questo progetto non ci potrà essere posto per Zednek Zeman, ora contestato dai tifosi e per il quale l’ esperienza in rossoblù rischia di finire nel peggiore dei modi. La società è immobile e quasi paralizzata dagli eventi. Per la grande stima che ho nei confronti di Zeman lo invito a fare un passo indietro. Non ci sono più alternative per una squadra che non esiste e che rischia di compromettere tutto e tutti senza alcuna distinzione. Il mio appello è diretto all’uomo che saprà uscire a testa alta anche da questa parentesi negativa della sua carriera.
Zednek per favore dimettiti. Lo spettacolo che abbiamo visto ieri pomeriggio al Sant’Elia contro il Napoli ha confermato i dubbi e le perplessità che hanno accompagnato la tua esperienza a Cagliari e, in particolare, dopo il tuo ritorno, seguito alla parentesi di Gianfranco Zola, non si è vista nessuna partecipazione del gruppo squadra alle tue proposte di gioco e al cambio di mentalità tanto auspicato dai tifosi. La squadra anche ieri non ha giocato, ha dimostrato di non credere alle tue proposte, ed è entrata in campo rassegnata e quasi svuotata. Nessuna volontà di reagire, un atteggiamento deprimente e senza una logica in campo e fuori. Un clima davvero disarmante, un’agonia senza fine che ha dimostrato una totale assenza di carattere, personalità e cattiveria agonistica.
Una squadra che non rappresenta il tuo modo di proporre calcio, senza identità, mai aggressiva e sempre seconda. Un’ armata Brancaleone inguardabile. Un atteggiamento insostenibile e decisamente insopportabile. I numeri nel calcio parlano chiaro e nel caso del Cagliari sono spietati e non lasciano speranze. Un punto in cinque partite è un bottino davvero disastroso. Una vergogna. La squadra non esiste, non sei riuscito a trovare le misure e al di là dei moduli e degli uomini non hai dato la scossa necessaria per uscire dalle sabbie mobili della classifica e ormai in un clima di rassegnazione stai accompagnando la squadra in B. Certo la matematica non ci ha ancora condannato ma non si riesce a vedere una luce che possa restituire una speranza per uscire dal tunnel. Sembra una stagione segnata, maledetta con una componente che ci ha voltato decisamente le spalle e non è allenabile: la fortuna.Per la stima che ho per te, uomo leale e simbolo di un calcio pulito e giocato nel rispetto delle regole e del fair play,propositivo e frutto di grande lavoro e sacrificio, ti chiedo di fare un passo indietro e lasciare l’incarico per dare una scossa all’ambiente e alla squadra e mettere allo scoperto la società che da qualche settimana ti ha scaricato e di fatto forse non si aspettava che accettassi di ritornare. Le tue dichiarazioni non coincidono col pensiero della dirigenza e con i capitani della squadra.
Ora ti stanno isolando e ti stanno mettendo sulla graticola. Alla fine della giostra l’unico responsabile della retrocessione rischi di essere solo tu e di rimetterci la faccia davanti ai tifosi che ti hanno concesso fiducia ma che purtroppo per svariati motivi non sei riuscito a ripagare. Serve una decisione forte. La serie A per la Sardegna resta un patrimonio importante. Il momento è molto delicato. La contestazione dei tifosi e il clima che ti circonda non aiuta e non porta da nessuna parte. La squadra non ha mai accettato i tuoi metodi di lavoro e il tuo credo calcistico. Ha subito il tuo ritorno e ha dimostrato con i fatti , in campo e fuori, che tu sei la vittima sacrificale.
Caro Zednek purtroppo non sei riuscito nell’impresa. In qualche circostanza ci hai messo del tuo e non sei riuscito ad entrare in sintonia con la squadra, a dare un’identità al gruppo, mostrare coerenza e coinvolgere tutti i componenti della rosa. Ora serve una decisione condivisa che tuteli la tua immagine e possa far ritrovare fiducia e qualche speranza ad un ambiente che sembra ormai rassegnato e ad una squadra in caduta libera. Nello sport ci può stare una sconfitta , la retrocessione, il fallimento di un progetto tecnico ma non si può prescindere dalla dignità. Grazie per quello che hai fatto e per quei momenti di gran calcio che ci hai regalato. Sono stati momenti esaltanti ma sono durati poco.
Questo gruppo ha nel suo Dna un solo modulo: il 4-3-1-2 . In questo momento, con 21 punti in palio, serve un miracolo e un tecnico che riporti le poche certezze acquisite e consolidate nel tempo. Per te in ogni caso non ci sarebbe stato futuro e su questo non sembrano esserci dubbi. Sono certo che per il bene della squadra agirai di conseguenza. In ogni caso buona fortuna.