Le sirene romane si sono fatte sentire fino a Cagliari, come anticipato in esclusiva da Cagliari Online. Il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha telefonato al sindaco del capoluogo sardo, Massimo Zedda. E, tra una battuta toscana e un’analisi cagliaritana, c’è stato anche spazio, se non proprio per la domanda diretta, per un ragionamento: Zedda candidato premier del centrosinistra. Lui, Zedda, ride senza nascondersi, ma chiarisce: “Mi piace l’aspetto nazionale ella politica, ma il futuro mio è a Cagliari. Le altre questioni sono normali discussioni politiche. I cittadini mi hanno chiesto di occuparmi della città”. Sì, ma poi? “Poi si vedrà”, dice Zedda.
Così, se Roma rimane, nei fatti, un rebus – che potrebbe sciogliersi nei prossimi mesi, per maggiori informazioni citofonare in Regione – tra i banchi del Comune ci sono degli strappi che somigliano a campanelli d’allarme belli e buoni. Il Psd’Az su tutti – il partito vorrebbe dare il benservito al suo assessore alle Politiche sociali, Nando Secchi – ma anche il Pd, alle prese con varie novità interne e votazioni inaspettate. Ed è qui che Massimo Zedda utilizza il politichese più puro: “C’è una richiesta di accelerare su temi e questioni, le riflessioni politiche devono riguardare i benefici dei cittadini, parlare di altre cose li allontana. Capita di dover cambiare, le verifiche sono quotidiane”. Bene: quindi, c’è qualche poltrona pronta a cambiare proprietario? “Vedremo nei prossimi mesi, l’unica certezza è che tra poco è Natale”. L’ultima frase potrebbe essere tutt’altro che buttata lì a caso, ovvero: tutti gli assessori sono destinati, almeno, a mangiare il panettone o, per chi lo preferisce, il pandoro.