Yukon Artic, il runner Roberto Zanda abbandona la sua impresa tra Canada e Alaska

Si è dovuto ritirare, l’iroman cagliaritano ha rischiato il congelamento: troppo dure le condizioni della Yukon Artic, una delle maratone più ardue al mondo dove nel percorso si toccano anche -50 gradi:


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Non ce l’ha fatta Roberto Zanda, il runner cagliaritano, impegnato negli scorsi giorni nella durissima avventura Yukon Artic Ultra, la maratona in solitaria tra Canada e Alaska, dove si toccano punte anche di meno cinquanta gradi. Quattrocentoottantanove chilometri, una delle più dure del mondo. Dopo l’abbandono di 17 concorrenti, a causa delle temperature davvero ai limiti, in gara erano rimasti solo in tre: Zanda, una donna e un altro concorrente. Mercoledì però qualcosa è andato storto, si è dovuto fermare, forse a causa della stanchezza e del freddo, ed è stato ritrovato 14 ore dopo con un principio di congelamento a mani e piedi. A comunicarlo l’organizzazione anche in un post facebook:

“Purtroppo, Roberto Zanda stamattina ha dovuto fermare la sua corsa a causa del congelamento. Stava andando forte a Carmacks e ci aspettavamo che raggiungesse Mccabe senza problemi. In questo momento, di solito gli atleti trovano il loro ritmo e sono più abituati al freddo. Tuttavia, possono accadere cose inaspettate. Ora sta andando in ospedale per farsi curare. Tutti gli auguriamo una rapida guarigione!

Eppure Zanda era abituato alle sfide estreme, si era però sempre cimentato nel deserto, solo una volta con la neve. Questa forse era davvero troppo dura. Ora si trova ricoverato all’ospedale con un principio di congelamento a mani e piedi.