
Volano senza ostacoli i prezzi al supermercato mettendo le famiglie sempre più in ginocchio, stritolate fra la i costi della spesa, le bollette da pagare, i mutui più cari. Una galoppata senza fine fra inflazione, che a ottobre segna un incredibile 12%, e speculazione, forte, fortissima e che in alcun modo si riesce ad arginare. Per trovare una situazione così drammatica dobbiamo tornare indietro di ben 39 anni, esattamente a marzo del 1983.
Secondo le stime Istat, i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +10,9% a +12,7%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +8,4% a +8,9%. “È necessario risalire a giugno 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +13,0%) per trovare una crescita dei prezzi del “carrello della spesa”, su base annua, superiore a quella di ottobre”, commenta l’Istat.
A spingere i prezzi sono soprattutto i beni energetici. Ma gli aumenti si ripercuotono sui prodotti di consumo quotidiano: un esempio per tutti è il latte, arrivato ormai all’incredibile costo di due euro al litro. L’Adiconsum ha presentato una denuncia in procura, ma il rischio che finisca con un nulla di fatto è molto alto.