Vlad, il marinaio sulla nave incagliata a Sant’Antioco: “Grazie a chi ci ha salvato la vita”

Vlad Cumpanasu racconta i momenti terribili dello schianto della Cdry Blue. Proseguono intanto le ispezioni dello scafo. Recuperata la scatola nera Dall’analisi dei dati contenuti si potranno ricostruire gli eventi che hanno condotto la “cdry blue” ad incagliarsi


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“Grazie alle autorità costiere, all’esercito e a tutte le persone coinvolte che sono riusciti a fare lo sforzo di salvare tutti i membri dell’equipaggio”. Il ringraziamento su Facebook è di Vlad Cumpanasu, romeno, uno dei componenti della Cdry Blue, la nave rimasta incagliata sulle coste di Sant’Antioco.

“Tutto è iniziato come una normale giornata in condizioni meteo”, racconta, “niente di insolito, ma visto che tutti sappiamo tutti gli incidenti accadono di notte e durante la tempesta, eravamo in sala controllo e stavamo controllando il clinometer. In un attimo l’ago ha iniziato a ballare da un massimo all’altro. Poi si è sprigionato l’odore di fumo e di acqua salata miscelati con il carburante e quindi le urla al contatto con le rocce. Ricordo gli allarmi, le onde che hanno colpito per tutta la notte la nave e i colleghi spaventati”.

Intanto è proseguito per l’intera giornata il monitoraggio della Cdry Blue. Durante l’attività odierna il personale dell’ufficio marittimo di Sant’Antioco, ha affiancato la nave con personale dell’Arpas per l’esecuzione di alcuni campionamenti delle acque, le condizioni meteo favorevoli hanno inoltre consentito al personale della guardia costiera di proseguire l’ispezione dei i locali di bordo per constatare lo stato dello scafo.

Il comandante dell’ufficio circondariale marittimo, ha operato il recupero del vdr (voyage data recorder), la cosiddetta “scatola nera” della nave. Dall’analisi dei dati contenuti si potranno ricostruire gli eventi che hanno condotto la “cdry blue” ad incagliarsi

Durante il sopralluogo è stata riscontrata la presenza di  una leggera iridescenza oleosa in prossimità dello scafo, i cui effetti sono stati prontamente  eliminati grazie all’intervento di un battello disinquinante. Nei giorni scorsi, per garantire la tutela dell’ambiente marino e dei litorali interessati, è stata appositamente rischierata in zona una unità disinquinante  che opera in convenzione con il ministero dell’Ambiente.

Infine, il personale del nucleo sommozzatori della guardia costiera di Cagliari ha eseguito un’investigazione subacquea al fine di raccogliere ulteriori elementi circa le condizioni dello scafo.


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