Violenta l’alunna 12enne, condanna confermata a 6 anni per un prof di San Gavino Monreale

Andrea Puxeddu (nella foto), è l’insegnante di musica accusato due anni fa da una sua alunna di molestie sessuali. Anche in Appello nessuno sconto di pena, il docente è ai domiciliari e non potrà più insegnare. Il suo legale, Andrea Vinelli, promette però ancora battaglia: “Mai fatta una perizia sulle capacità della minorenne di testimoniare, pronti ad andare in Cassazione”


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È stata confermata anche in Appello la pena di sei anni per Andrea Puxeddu, l’insegnante di musica di San Gavino Monreale che nel 2022 era stato arrestato dalla polizia in seguito alle indagini partite dalla denuncia di una sua alunna, una dodicenne, che aveva raccontato di essere stata “attenzionata” dal prof in maniera impropria. Il pm Daniele Caria, supportato dagli agenti di squadra mobile e divisione anticrimine della questura e dai carabinieri di San Gavino Monreale, aveva poi chiuso l’indagine chiedendo il processo per il docente. In secondo grado, per lui, nessuno sconto di pena: confermati i sei anni, che sta scontando agli arresti domiciliari. Puxeddu, originario dell’Oristanese, all’epoca stava insegnando musica in una scuola di un Comune del Medio Campidano, mai reso noto per tutelare la privacy della minorenne. Le prove raccolte, tra le quali stando a quanto trapelato anche alcuni messaggi, avevano portato poi in primo grado alla lettura della sentenza di condanna a sei anni, confermata anche in appello.
L’ex docente (è stato interdetto dai luoghi frequentati dai minori), oltre ai 30mila euro di provvisionale del primo appello, ne dovrà versare altri duemila per il secondo round in tribunale a Cagliari. La famiglia della dodicenne è stata tutelata, costituendosi parte civile, dall’avvocato Gianfrancesco Piscitelli. È Matteo Vinelli, invece, il legale del trentasettenne, e promette ancora battaglia: “Avevamo sollevato tutta una serie di questioni procedurali che, vista la sentenza odierna, non sono state accolte. Ricorreremo in Cassazione sicuramente, già durante le indagini preliminari avevamo chiesto, con tanto di istanza, lo svolgimento di una consulenza tecnica sulla minore, cioè una perizia per evidenziare una eventuale incapacità della bambina di testimoniare, ma anche quella nostra proposta venne rigettata”.


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