Un weekend atteso da mesi questo, oramai agli sgoccioli, organizzato nei minimi dettagli per uno degli appartamenti più attesi non solo in paese bensì in tutto il circondario. Lo aveva annunciato Pinna e ha mantenuto la promessa, cioè quella di valorizzare i produttori locali, l’artigianato sardo e tutto ciò che caratterizza l’Isola. Ottimi affari anche per gli espositori, Emanuela Diana, commerciante di Siliqua, si ritiene soddisfatta: “Abbiamo lavorato bene”. Tra la folla, immancabili, le maschere ancestrali e i gruppi folk che hanno fatto da cornice alle altre attrazioni della festa: mostre, spettacoli e monumenti aperti per l’occasione. Infiniti i carciofi sui banconi, 500 ettari coltivati e 100 produttori fanno impennare l’economia locale, maestri nell’aver impiegato risorse ed energie per coltivare prevalentemente la varietà sarda, quella spinosa, scomoda da maneggiare ma inimitabile nel gusto. Un ricco programma per valorizzare Villasor “e le nostre attività produttive con il carciofo che rappresenta il prodotto principale”, rimarca Pinna, che non ha disatteso le aspettative dei tanti visitatori.