Villasimius, ecco i soldi per salvare l’ecosistema marino di Capo Carbonara: via libera da Bruxelles

Il progetto RES MARIS – “Recupero di habitat minacciati nell’area marina Capo Carbonara, Sardegna”, ha avuto come obiettivo la conservazione e il recupero degli ecosistemi marini e terrestri che costituiscono la spiaggia sommersa e quella emersa, e in particolare gli habitat prioritari “Dune costiere con Ginepri”, “Dune con foreste di Pino” e “Praterie di Posidonia”


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La Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea ha autorizzato il pagamento finale relativo al progetto LIFE13/NAT/IT/00433 – RES MARIS. L’importo di euro 672,887.40, comprensivo del pagamento intermedio, sarà trasferito entro breve alla Città Metropolitana di Cagliari, capofila  del progetto. Il finanziamento complessivo riconosciuto, pari a euro 1.121.479 (di cui euro 448.591,60 già erogati a inizio progetto), corrisponde all’intero contributo richiesto, a dimostrazione che tutte le attività previste sono state svolte con successo e secondo gli impegni assunti.

Il progetto, che ha avuto inizio nel 2016 ed è terminato nel 2018, è ora nella fase di mantenimento Post-LIFE. Ha visto quali beneficiari, oltre alla Città Metropolitana di Cagliari e al Comune di Villasimius – Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, anche altri due partner: l’Università di Cagliari Centro Conservazione Biodiversità (CCB) Dipartimento di Scienze della Vita e l’associazione TECLA.

La liquidazione del pagamento conclude positivamente un progetto che ha riscosso un notevole interesse, non solo per gli interventi realizzati e i risultati conseguiti, ma soprattutto per il loro elevato valore scientifico e la replicabilità in altri siti analoghi in Europa.

Il progetto RES MARIS – “Recupero di habitat minacciati nell’area marina Capo Carbonara, Sardegna”, ha avuto come obiettivo la conservazione e il recupero degli ecosistemi marini e terrestri che costituiscono la spiaggia sommersa e quella emersa, e in particolare gli habitat prioritari “Dune costiere con Ginepri”, “Dune con foreste di Pino” e “Praterie di Posidonia” della Direttiva 92/43/CEE ricompresi nel SIC ITB040020 “Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu”. Il progetto, dal  budget totale di oltre 1.500.000 euro, è stato finanziato per circa il 75% con fondi UE.

Nei quattro anni di attività sono stati effettuati, sia a terra che a mare, interventi di eliminazione e controllo di specie invasive, e successivo ripopolamento con specie autoctone, e a mare l’installazione di strutture di ormeggio atte a ridurre l’impatto da ancoraggio nelle aree maggiormente sensibili, oltre a un’intensa attività di comunicazione e sensibilizzazione.

“Il progetto ha portato ottimi risultati da un punto di vista scientifico, sia sotto il profilo della ricerca che sotto quello della gestione e fruizione del territorio”, afferma il direttore dell’AMP “Capo Carbonara” Fabrizio Atzori. “Siamo soddisfatti per la conclusione positiva di questo progetto e del fatto che l’UE abbia erogato l’intera somma destinata destinata all’AMP”, aggiunge il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì. “Un epilogo che mette a tacere le polemiche infondate sollevate tempo fa, quando fu bloccata l’erogazione di una tranche del finanziamento a causa di un problema amministrativo, che venne indebitamente spacciato per cattiva gestione del progetto e dei fondi comunitari”, spiega Atzori.

Il Delegato alla Tutela dell’Ambiente della Città Metropolitana di Cagliari, architetto Paolo Schirru, sottolinea come i risultati significativi raggiunti dal progetto LIFE RES MARIS siano stati il frutto di una puntuale programmazione e attuazione delle attività. La Provincia di Cagliari ha presentato un progetto innovativo e pianificato in ogni sua fase, che ha avuto una ricaduta significativa e visibile sul territorio. In particolare, occorre sottolineare come sia stata fondamentale la scelta dei partner che hanno affiancato efficacemente gli enti territoriali coinvolti. La positiva esperienza di questo progetto potrà poi essere replicata dalla Città Metropolitana in altre aree e anche in altri contesti di sensibile interesse ambientale.


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