Un territorio in lotta da mesi, quello del Sarrabus, allontanato dal resto dell’Isola da quando il ponte in ferro ha chiuso i battenti. Troppo malconcio e a rischio crollo, da allora decine di manifestazioni e segni di protesta si sono susseguiti per avere una soluzione imminente al passaggio bloccato. Troppi i chilometri ora da percorrere e la necessità di realizzare una via alternativa è il grido che amministratori e cittadini lanciano instancabilmente. Nonostante le difficoltà, la vita continua e ieri la solidarietà alla comunità si è evidenziata anche con la partecipazione alla prima edizione di “Beer Good” che si concluderà oggi.
“So benissimo che stiamo attraversando un periodo difficilissimo, un problema che ci ha messo fortemente in crisi dal punto di vista economico e sociale, ma sono convinto che risolveremo questo gravissimo problema, sono sicuro che la soluzione è vicina e tutto il paese e l’intero Sarrabus ripartirà.
Grazie a tutti gli organizzatori che ci hanno fortemente creduto”.
L’ultimo aggiornamento riguardo il ponte in ferro è di una settimana e mezzo fa, si è svolto, infatti, un nuovo
incontro con il Prefetto di Cagliari al quale hanno preso parte anche ADIS e Genio Civile, “entrambi gli enti hanno manifestato ampia disponibilità alla collaborazione.
Al momento non emergono particolari criticità alla realizzazione di un intervento in alveo che possa consentirci di ottenere un guado. La Provincia del Sud Sardegna, titolare dell’intervento complessivo del ponte e del finanziamento per la viabilità alternativa, potrebbe, non avendo mostrato intenzione alla realizzazione diretta del guado, delegare il comune e trasferire le somme necessarie per la realizzazione.
Il nostro primario interesse è di avviare quanto prima questi lavori, per questo abbiamo dato immediata disponibilità a farci carico di quanto necessario e il nostro ufficio tecnico, sebbene non si tratti di una competenza diretta del comune, si sta già adoperando in tal senso, al fine di accelerare i tempi.
Abbiamo inoltre dato disponibilità ad inserire l’opera nel nostro Piano Comunale di Protezione Civile, al pari di altri guadi presenti nel territorio, e a monitorarlo o chiuderlo in caso di condizioni meteo avverse”.