Villamassargia, nuovo ospedale in standby: realizzazione in bilico dopo lo stop

La realizzazione del mega polo sanitario è in bilico dopo lo stop chiesto dalla dirigente generale. La rabbia della sindaca Debora Porrà.


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“La ventilata ipotesi che si possa bloccare un processo, solo per qualche gioco di palazzo davvero tanto lontano da ciò che serve ai cittadini e alle cittadine, sarebbe una sconfitta non tanto per Villamassargia, quanto per tutto il territorio, che perderebbe un’immensa opportunità”. Un sogno in cantiere da oltre dieci anni e ora, a un passo dalla progettazione esecutiva, la richiesta, di qualche giorno fa, di bloccare la realizzazione di nuove strutture ospedaliere, tra le quali quella in programma nel territorio del Sulcis Iglesiente. La sindaca, del comune individuato dopo una serie di studi e interlocuzioni come sito dove poter innalzare il nuovo nosocomio, non ci sta e si scaglia contro gli oppositori al progetto spiegando dettagliatamente le proprie ragioni: “Dobbiamo aspettare ancora altri vent’anni prima di un accordo che soddisfi tutti politicamente? Nel frattempo la sanità sta collassando e peggiorando, con costi e sprechi che stanno ricadendo da decenni sui cittadini, senza avere un servizio adeguato. Gli studi ufficiali della regione ci dicono che già dal 2014 il costo unitario per degenza al CTO era di euro 2.935,00 , a confronto con una media nazionale di appena euro 684,00. Con queste cifre da hotel di lusso dovremmo avere prestazioni sanitarie più avanzate e più accessibili per tutti.

L’iter per la candidatura delle aree per il nuovo ospedale è stato un lungo processo da seguire, tante tappe, ostacoli tecnici e burocratici, documenti da produrre, scadenze… e poi i sopralluoghi dell’Assessorato Regionale Lavori Pubblici e di Ares. Lì tutti zitti, nessun sindaco ha gridato alla carta straccia. E sapete perché? La verità è che siamo stati gli unici del territorio a crederci veramente, a credere che si può immaginare una sanità migliore nel Sulcis Iglesiente.

 

Chi è rimasto a guardare, talvolta deridere e protestare, senza trasformare il malcontento in proposta concreta, si è sentito spiazzato quando la Giunta Solinas ha portato a termine l’iter di individuazione delle aree.

Oggi esiste un’area libera da vincoli, disponibile da subito e gratuitamente per questa nuova opera, così importante per la tutela della salute e per rispettare un dovere di responsabilità per il futuro della sanità ospedaliera territoriale.

Quale futuro sanitario avremmo nel Sulcis Iglesiente senza un nuovo ospedale?”.

Da oltre dieci anni, almeno, si parla di una nuova struttura ma i passi avanti negli studi di fattibilità tecnico economica non si erano mai spinti tanto avanti come ora. “Manca sostanzialmente solo la progettazione esecutiva. Perché fermarsi? Non ho mai aderito al partito del no, i soldi sono stati destinati ed hanno destinazione vincolata: non possono essere usati per altro, gli adeguamenti degli ospedali esistenti sono già finanziati con altre misure. Non credo, inoltre, che il nostro territorio sia nelle condizioni di rifiutare un’opera da più di cento milioni di euro, che solo per la costruzione ricadrebbero sulle aziende locali di tutto il Sulcis Iglesiente. Avrebbe un impatto positivo quanto un piccolo piano di rinascita, e svilupperebbe nuova offerta sanitaria e nuovo indotto, aggiuntivo rispetto a quello che abbiamo, aggiuntivo rispetto agli ospedali esistenti, che continueranno ad esistere con diverse specifiche destinazioni d’uso socio-sanitario”. Un appello, dunque, ai nuovi eletti appena proclamati, “perché pensino al bene comune e sappiano fare la giusta sintesi nell’interesse primario delle persone”.


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