Sterpaglie alte un metro e mezzo, più dei resti archeologici, più delle mura plurimillenarie. Per i consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai “è assurdo e chi di dovere dovrà risponderne se dovesse scoppiare un incendio”.
Da qui una interrogazione che Lai e Polastri hanno appena depositato all’attenzione del Sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e dell’Assessora alla cultura Picciau. “Perché non si è provveduto a ripulire dalle erbacce e piante infestanti e quindi a riaprire il sito archeologico in accordo con la competente Soprintendenza?” domandano, per poi ribadire: “in questi giorni di sole torrido e vento forte il rischio incendio è tangibile ed elevato il pericolo di un danno incommensurabile al nostro patrimonio archeologico rappresentato dai resti di abitazioni romane, vasche termali e cisterne chiuse al pubblico ma aperte al degrado in via Tigellio”.