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Lui è anziano, pensionato, c’è quasi da una vita in quel piccolo rione incastonato tra via Piovella e Serpieri, proprio ad un tiro di schioppo dal Colle di San Michele. Ne ha visto e ne vede di tutti i colori in quella strada senza uscita, nelle vicinanze di sterpaglie e nascondigli di chi si droga.
Eroina, come sempre da quelle parti, la fila è interminabile, giovani e meno giovani, ragazze che addirittura si lavano, si cambiano gli igienici, si drogano e perdono sangue dopo essersi “sparate la dose giornaliera”. degrado, sterpaglie, pericolo incendi e rifugi nascosti dei tossicodipendenti. Una marea di siringhe sporche ovunque, il passaggio continuo dei drogati, anziani in ostaggio di questa gente pericolosa. Gli agenti delle Volanti passano spesso in quella zona durante la consueta ronda, ma è una goccia in un Oceano. Addirittura i Vigili del Fuoco “costretti” ad intervenire perchè qualcuno appica i roghi per eliminare le sterpaglie.
Qualcuna si accascia e sviene, rianimata dopo una corsa al minuto dei soccorritori del 118: “Si drogano, anche in macchina – dice signor Giorgio, l’anziano 70enne che racconta l’inferno – oppure saltano la rete arrugginita e vanno la dietro, oltre quelle erbacce che nessuno leva da secoli, ma noi sempre qui ad aver paura quasi di uscire in questa valle dimenticata. Chissà se un giorno – dice – passerà mai una strada che collegherà finalmente il colle con gli ospedali e viceversa, così spariranno queste schifezze che vediamo ogni giorno dalle finestre”.
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