Via Santa Gilla, rivolta dei residenti contro le prostitute

Ennesima raccolta firme per far spostare le lucciole dal quartiere. Edoardo Tocco, Fi: “Servono più controlli, la situazione è insostenibile”


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Troppe prostitute per strada a qualsiasi ora del giorno e della notte. Risse, schiamazzi notturni, e via vai continuo di clienti. Sono soprattutto rumene, ma c’è anche qualche cagliaritana doc. In via Santa Gilla commercianti e residenti si uniscono contro il fenomeno che sta dilagando sempre di più, con una petizione da presentare alle istituzioni locali. Chiedono maggiori controlli, e che le prostitute vengano spostate da qualche altra parte.

Sostenitore dell’iniziativa il consigliere comunale e regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, che annuncia presto un’interrogazione in Consiglio comunale. “Lotto da anni contro questo fenomeno che riguarda il quartiere di Sant’Avendrace, ma anche molte altri quartieri di Cagliari – spiega Tocco – Servono più controlli, pattuglie fisse almeno nelle zone più infuocate della città. Continuerò a portare avanti questa battaglia per aiutare gli abitanti che ormai non ne possono più”.

“La situazione é diventata insostenibile – dice l’addetta alle vendite del negozio ‘Fratelli Orrù’ – i clienti si lamentano dell’invadenza di queste ragazze: appena parcheggiano l’auto li assalgono. Per non parlare dei litigi a cui assistiamo ogni giorno, e alla sporcizia che lasciano in strada. Chiediamo che vengano spostate in altre zone della città, magari in periferia”. Le fa eco la cameriera del bar poco piú avanti, bar “Baracca”. “Spesso assistiamo a scene poco piacevoli – spiega – Litigano tra loro, con i clienti, e con il loro protettore. É giusto che stiano in luoghi chiusi, per una questione di sicurezza e di decoro”. Preoccupate anche due studentesse universitarie che abitano in via Isonzo, traversa che collega via Santa Gilla a viale Sant’Avendrace. “Abitiamo qui da ottobre, e sinceramente stiamo cercando un’altra sistemazione. La notte abbiamo il terrore di uscire di casa sia per le frequenti risse, ma anche perché veniamo scambiate per lucciole per il semplice fatto che siamo ragazze”.