Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
Guerra dei mercatini, nuovo atto. I “ribelli” di via Po e via Simeto, circa duecento ambulanti mai regolarizzati, sono tornati a protestare sotto le finestre del Comune. La decisione di dare il parcheggio Cuore a Sant’Elia per gli espositori, principalmente quelli di piazzale Trento, fa storcere il naso a decine di espositori. La richiesta è sempre quella: “Vogliamo stare a Sant’Avendrace, possiamo autogestirci ma non chiedeteci di pagare una quota perchè molte famiglie, cinque euro, riescono a farsele restando ore in piedi ogni domenica”. Accanto agli ambulanti c’è il sindacato Usb, capeggiato da Enrico Rubiu: proprio lui, insieme a una rappresentanza degli ambulanti, è stato ricevuto dall’amministrazione comunale: “il divieto di esporre in via Po e via Simeto rimane, ma gli ambulanti possono comunque presentare un loro progetto, che sarà poi valutato”, spiega a Casteddu Online Salvatore Drago, dell’Usb.
E loro, gli ambulanti, continuano a tenere incrociate le dita: “Ho sette figli, vendo al mercatino da vent’anni. Non voglio pagare cinque euro”, spiega Zaida Ahmetovic, “vendo vestiti, abiti e quadri. A Sant’Elia cinque euro per un posto? Io il mio posto ce l’ho già, era un mercato abusivo fatto da poveri. Certo che cinque euro sono molti, io ho sette figli, cosa gli posso dare da mangiare, le pietre?”. Massimo Leonardi, 46enne cagliaritano, espone tra viale Trento e via Po: “Sono almeno quindici anni che espongo, no a Sant’Elia perchè il decentramento dal centro di Cagliari porta ad un abbassamento di socialità e di visibilità, oltre a una finta regolarizzazione del decoro urbano, concetto che non appartiene alle classi popolari ma a quelle dominanti. Io vendevo, tanti anni fa, anche al Bastione di Saint Remy”. Antonio Porcu, 58 anni, da otto ogni domenica viaggia da Monserrato al mercatino abusivo per vendere “tv, vasi, pietre lavorati. In settimana passo a ritirare ingombranti dalle case, vivo solo di questo. Sono disoccupato. In questi mesi ho venduto ferro a della gente, non ho incassato come prima ma il pane c’è stato lo stesso. Ho due figli, di 38 e 33 anni, non lavora nessuno dei due. Sant’Elia? Non mi piace il posto, sono disposto a pagare cinque euro perchè è giusto che il Comune ripulisca il posto. Se lo lasciamo pulito noi, è ancora meglio”.