Via Dante, commercio nel buio: 30 negozi chiusi

Affitti alle stelle e crisi, i negozi di via Dante chiudono uno dopo l’altro. I commercianti: “Riusciamo a vendere qualcosa solo con gli sconti”


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Un tempo il cuore dello shopping cagliaritano, ora un deserto tra vetrine vuote e scritte “vendesi” e “affittasi”. Via Dante muore lentamente tra la disperazione dei commercianti. Resistono solo le gioiellerie, gelaterie e bar, oltre a Coin e Oviesse. Gli altri piccoli negozi intorno hanno ceduto alla crisi, soprattutto quelli di abbigliamento e calzature. Colpa del commercio on line, sempre più diffuso tra i giovanissimi, ma anche degli affitti alle stelle dei locali commerciali: fino a 5 mila euro al mese. E non va meglio nelle vicine via Sonnino, via Farina, via Garibaldi e via Alghero.

I commercianti. “Gli affitti sono alti – racconta la titolare del negozio di intimo ‘Sognando’, Marinella Farci – E poi c’è la crisi da cui non riusciamo ad uscire. Riusciamo a vendere qualcosa solamente nei periodi degli sconti, ma in primavera e autunno regna la disperazione. Mancano i clienti occasionali, che prima avevamo grazie alla tradizionale passeggiata che i cagliaritani facevano in via Dante. Per non parlare dei crocieristi che si riversano in via Manno e via Garibaldi e qui non arrivano mai. Perché non includere via Dante e via Alghero nell’itinerario dei bus turistici?”. “Incidono la crisi e gli affitti alti – aggiunge Laura Puggioni del negozio ‘Santoni’ – Per attirare clienti ormai occorre puntare sulla qualità del prodotto, in ogni settore”. E se molti decidono di chiudere, altri hanno deciso di aprire la propria attività proprio in via Dante. Come il negozio “Marcello”, trasferito di recente dal Largo Carlo Felice, e il punto vendita di porte e serrature blindate “Margagliotti”, aperto un mese fa vicino a piazza Repubblica.