Via Bosco Cappuccio: “Presto i lavori ma serve l’aiuto dei cittadini”

L’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Gianni Chessa chiarisce la situazione di degrado in via Bosco Cappuccio: “Sarà nostra cura intervenire ma serve la collaborazione di tutti gli inquilini, spesso a causa della maleducazione di alcune famiglie che non rispettano le regole ci passano tutti. D’ora in poi sarà più facile segnalare i disservizi attraverso numero verde o mail, ma sia chiaro dovranno esistere diritti e doveri tra residenti e amministrazione comunale”


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“Ripristineremo quanto prima una situazione di vivibilità in quel rione, nei pressi di via Bosco Cappuccio, soprattutto nelle aree cortilizie interne. A partire dai primi di giugno ho ottenuto dal sindaco le deleghe di Edilizia residenziale Pubblica, ci sarà un approccio diverso con i residenti, sempre che i cittadini stessi rispettino le regole, siano civili e collaborativi. Con i bollettini postali invieremo anche una Carta dei servizi con allegato un piccolo opuscolo cartaceo di poche pagine dove ci saranno indicati diritti e doveri tra amministrazione e cittadini. Quello delle case popolari è una situazione delicata, proprio per questo esiste un numero dedicato alle segnalazioni per porre rimedio a disservizi e problemi”.

L’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Gianni Chessa è chiaro e perentorio, soprattutto ragionando sull’iter di programmazione, emergenza-urgenza tra via Bosco Cappuccio e Podgora: “E’ giusto che i residenti si lamentino di quel che non va – dice Chessa – ma attenzione perché spesso dagli scarichi fognari delle singole utenza c’è davvero di tutto, ecco perché poi a valle delle condotte si creano gravi problemi anche di intasamento. Però i cittadini di quella zona sappiano che esiste un ufficio apposito che raccoglie sempre le chiamate e le mail di urgenze e interventi specifici. In via Podgora riprenderanno presto i lavori di riqualificazione delle facciate e di ristrutturazione, ma occorre precisare che ci stiamo impegnando per riportare la legalità tra le 3.300 famiglie che abitano nelle case comunali, laddove per tanto tempo tanti inquilini si sono trovati a disagio per il comportamento di quei poch iirrispettosi delle semplici regole di convivenza e di educazione”.