Via alla stagione dei ricci in Sardegna: “Contro gli abusivi controlli straordinari e sanzioni pesanti”

 “Per i ricci di mare il vero pericolo non sono certo i pescatori regolari ma quelli abusivi, che operano in maniera indiscriminata e spesso indisturbati. Ed è per questo che nel nuovo decreto abbiamo inserito divieti più rigidi e che, d’accordo con le forze dell’ordine, abbiamo previsto controlli straordinari”. Lo afferma l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia


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 “Per i ricci di mare il vero pericolo non sono certo i pescatori regolari ma quelli abusivi, che operano in maniera indiscriminata e spesso indisturbati. Ed è per questo che nel nuovo decreto abbiamo inserito divieti più rigidi e che, d’accordo con le forze dell’ordine, abbiamo previsto controlli straordinari”. Lo afferma l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, alla vigilia dell’apertura della stagione dei ricci, al via domani primo novembre, che si chiuderà il 15 aprile prossimo.

“Nel mare sardo – evidenzia l’esponente della Giunta – c’è sofferenza di prodotto sia per i ricci sia per l’aragosta. Per ripopolare le risorse, però, non basterebbero pochi mesi ma servirebbero anni e una programmazione attenta accompagnata da concreti interventi di sostegno per i nostri pescatori. Perché ci troveremmo di fronte a un problema sociale, non solo economico, con centinaia di famiglie che vivono grazie a queste attività”. A occuparsi del ripopolamento, aggiunge l’assessore Murgia, “potrebbero essere gli stessi operatori, seguiti dai nostri tecnici, con il coinvolgimento dei centri di ricerca marini con i quali abbiamo già avviato un monitoraggio scientifico”.

Per questa stagione, l’Assessorato ha stabilito nuovi limiti per il prelievo dei ricci. “Sono stati tutelati maggiormente i pescatori professionali – conclude Gabriella Murgia – cancellando le domeniche e i giorni festivi e lasciando solo il sabato per le attività dei pescatori sportivi, dietro ai quali troppe volte si nascondono gli abusivi, che mettono a rischio le risorse del nostro mare e devono essere puniti con sanzioni pesantissime”.


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