Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
Dieci giorni tondi. Venerio Pilloni, per i parenti, è un fantasma da sabato 4 febbraio. Il pastore cinquantottenne di Sanluri tutto casa e lavoro, single e senza figli, è stato visto con assoluta certezza per l’ultima volta dal fratello Federico: “Vado a fare la cena”, queste le sue ultime parole prima di un silenzio che, istante dopo istante, per i parenti diventa sempre più assordante. I carabinieri, stando a quanto trapela, hanno effettuato i classici controlli successivi alla denuncia di scomparsa, classificando il caso come allontanamento volontario: “Hanno verificato gli ultimi movimenti e prelievi sul suo conto, non notando anomalie, e fatto qualche verifica sul suo cellulare”. A parlare è Raffaele Rossu, uno dei nipoti di Venerio. È in stretto contatto, dalla Germania, con tutti i suoi parenti: “Ci sono state segnalazioni, ma tutte incerte. Zio aveva il sabato libero, il datore di lavoro non l’ha visto domenica mattina e ha dato subito l’allarme”.
“Ci è stato detto che ha dormito, tra domenica 5 e lunedì sei febbraio, in un hotel del centro di Cagliari vicino alla stazione dei treni. Al receptionist ha detto che doveva partire in Germania ma non ne aveva motivo. Dove è stato dal momento dell’uscita dall’hotel sino al ritrovamento della sua auto a San Gavino Monreale Scappa da qualcosa o qualcuno? Accanto alla macchina, ritrovata successivamente vicino all’azienda di Sanluri nella quale lavorava, c’era il suo cellulare, rotto, dentro una busta, senza la sim. E la sua abitazione di Sanluri non era chiusa a chiave, anzi, sul tavolo è stato ritrovato un mazzo di chiavi. Zio non aveva motivi per scomparire”, rimarca il nipote di Venerio Pilloni. “E non può essere sparito nel nulla, è impossibile che nessuno l’abbia visto anche di recente. Continuate ad aiutarci nelle ricerche”.