Vedette, spioncini elettronici e catene nelle case popolari: così “lavoravano” i 32 spacciatori cagliaritani

Palazzine trasformate in bunker, 5 le piazze “coinvolte”: via Seruci, piazza Medaglia Miracolosa, via Castelli, via Flumentepido e Sant’Elia. Il questore D’Angelo: “Stiamo riportando la legalità anche nei quartieri più difficili”


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di Paolo Rapeanu

“In tutti i casi si tratta di appartamenti popolari, e abbiamo avuto difficoltà ad accedere proprio per il sistema di controllo imbastito, tra vedette e catene cementate accanto ai portoncini blindati”. Così il dirigente della squadra mobile di Cagliari Marco Basile, “in totale abbiamo sequestrato circa 40mila euro oltre 600 dosi tra cocaina e eroina dosi di cocaina, sedici di eroina, oltre a speed ball, hascisc e metadone. I costi a dose variavano dai cinque ai dieci euro”. Sono questi gli altri elementi che emergono dalla conferenza stampa della polizia legata ai 32 arresti – ventiquattro in carcere e otto ai domiciliari – per la maxi operazione antidroga avvenuta tra Is Mirrionis, San Michele e Sant’Elia.

“Da oggi i cittadini di quei quartieri possono stare più sereni, siamo riusciti a infrangere il muro dei controlli imbastito dagli spacciatori tramite anche le vedette”, aggiunge il questore Pierluigi D’Angelo, “stiamo restituendo più legalità e sicurezza, anche grazie alle segnalazioni ricevute dai tantissimi residenti onesti”.


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