Variante Delta, “in Sardegna più ricoveri se i contagi aumentano: poca chiarezza sulle mascherine all’aperto”

Il virus corre anche nell’Isola, la variante “indiana” non potrebbe salvare da un aumento dei letti occupati negli ospedali. Lo scienziato Sotgiu: “Incremento costante da 20 giorni, aumentiamo i vaccini e torniamo a indossare la mascherina: nei locali e troppi non seguono le regole, sbaglia chi ha fatto credere che ci sia un liberi tutti”


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La variante Delta, più contagiosa, “un infetto rischia di contagiare anche altre otto persone, il virus classico di Wuhan invece portava al massimo tre”, è già saldamente presente in Sardegna. E, se oggi gli ospedali sono tutt’altro che pieni (58 pazienti in reparti Covid standard, tre in terapia intensiva), il rischio di un aumento netto dei ricoveri, per Giovanni Sotgiu, epidemiologo sardo, c’è tutto: “La bolla deve aumentare, i casi stanno salendo. Su cento infettati 85 non hanno problemi di salute, ma gli ultrasessantenni e chi ha patologie rischia di sviluppare più facilmente il Covid. Quindi, sarebbe poi necessario il ricovero in ospedale”. Sotgiu critica tutta una serie di comportamenti, per così dire, “faciloni”, ai quali si è assistito nell’ultimo periodo: “I festeggiamenti per l’Italia, con tante persone ammassate senza la mascherina. Ma anche l’arrivo in Sardegna di tantissimi turisti, in molti locali, parchi divertimento e anche spiagge, quando non c’è il distanziamento garantito, pochissimi indossano la mascherina”. Il Governo, tre settimane fa, ha detto che all’aperto si può non utilizzare: “Vero”, osserva l’epidemiologo, “ma la comunicazione che è stata fatta passare non è stata chiara. Si è sbagliato a far credere che ci troviamo di fronte a un ‘liberi tutti’, il virus non muore con l’estate perchè, a differenza di un’influenza, è molto più resistente”.
“È proprio questo il periodo nel quale dobbiamo rispettare ancora di più le regole di igienizzazione delle mani, distanziamento e, in caso di assembramenti, utilizzo della mascherine. Ieri la Gran Bretagna ha segnato 46500 casi, con 5mila persone in ospedale e novantasei morti, picco più alto da marzo con un livello di vaccinazione con doppia dose del 55 per cento, superiore rispetto al nostro”. E, infatti, “i vaccini sono una parte della strategia per contenere il virus e la variante Delta: più se ne fanno, più il virus non riesce a replicarsi”.


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