Valeria, 34 anni, di Arbus: “Morbo di Parkinson su mia mamma, alt alla felicità di bambina”

La nostra Federica Vacca racconta la storia di Valeria Pecora, una crescita difficile al fianco di una mamma splendida colpita dal morbo di Parkinson. “Il momento più duro? Quando prese troppe pillole e finì in Rianimazione intossicata dai farmaci. Nonostante tutto questo non bisogna perdere il coraggio di essere felici”


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di Federica Vacca

Oggi nella rubrica “Parcheggio Invalidi” raccontiamo la storia di una ragazza: Valeria Pecora 34 anni di Arbus, che già alla giovane età di 7 anni, si ritrova a combattere contro una malattia che si è impadronita del corpo della mamma, il morbo di Parkinson.

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che ha vari sintomi, tra i più comuni il tremore, perdita dell’equilibrio, movimenti rallentati, e vari disturbi cognitivi e dell’umore.

E una malattia che fa il suo esordio di solito intorno ai 60 anni ma non è il caso di Marisa, mamma di Valeria che ha avuto i primi sintomi della malattia all’età di 38 anni.

Valeria ha scritto anche un libro che tratta del primo approccio con la malattia della mamma, intitolato “Le cose migliori”.

“Mia mamma si è trasformata da mamma amorevole e super indipendente in una donna che si muoveva lentamente e con fatica- racconta Valeria-i medici hanno impiegato più di due anni a fare una diagnosi corretta, prima io e la mia famiglia vagavamo nel nulla impietriti da questo nuovo ospite che bloccava mia madre”

Valeria ormai è una donna, una scrittrice che consapevolmente vive la vita cercando il lato positivo, ma non è sempre stato cosi.

“Il dottore che la prese in cura le diede una terapia a base di Levodopa. Ci volle un pò di tempo ma poi la cura funzionò” scrive nel suo libro Valeria “I blocchi sparirono, per qualche ora anche i tremiti… Era l’ebbrezza di una vita normale… Per questo lei rincorreva la felicità come una dannata e rincorreva loro, le pillole…. ne assunse talmente tante che a un certo punto stette bene… si convinse che i medici avevano sbagliato la diagnosi.”

“Ma si sbagliava- prosegue Valeria – e presto iniziò ad avere allucinazioni. Cosi la ricoverarono per ben 9 mesi, di cui 5 in rianimazione per intossicazione da farmaci, le furono impedite le terapie e la malattia iniziò a divorarla piano piano.”

Valeria ha conosciuto una mamma allegra e dinamica e ha visto il cambiamento che la malattia ha avuto nella madre, ormai quasi del tutto assente con brevi sblocchi di 40 minuti al giorno dove riconosce e capisce cosa le succede intorno.

Nessuna bambina vorrebbe vedere la mamma cambiare cosi, perdere quello che ogni mamma dà alla figlia, il senso di sicurezza e di amore, ma il Parkinson ha privato Valeria della sua felicità di bambina prendendo la mamma e mutandola completamente.

Valeria però non ha perso il sorriso e la voglia di credere nella vita, infatti nella dedica del libro che mi ha dato per capire meglio la sua storia mi scrive:

” A Federica dedico il mio libro e auguro di avere sempre il coraggio di essere felice.”

Il coraggio che ha avuto la “piccola Valeria” per amare e superare gli ostacoli che la vita le ha messo davanti.


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