Va a lavoro ma la mandano via: la protesta pacifica di un’operaia

Il 9 gennaio avrebbe dovuto iniziare a lavorare con contratto regolare per una ditta a Monastir, ma è stata subito allontanata. Da allora si presenta nel posto di lavoro e aspetta di essere chiamata. La storia di Carla Pala, 52 anni, di Iglesias, con due figli a carico. Il suo avvocato: “Così si lede la dignità di una persona che vuole solo lavorare”


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Si è presentata il 9 gennaio per il suo primo giorno di lavoro nel deposito di un noto marchio commerciale a Monastir. La felicità e l’entusiasmo però per Carla Pala, 52 anni, di Iglesias si sono subito spenti. Una volta messo piede nel centro distribuzione del grande megastore di Monastir è stata allontanata. Le faremo sapere quando verrà richiamata le avrebbero detto. Peccato che il suo contratto firmato con la ditta esterna che gestisce il deposito, cominciasse proprio quel lunedì, e dopo quasi venti giorni ad oggi tutto tace. La donna da allora sta inscenando una protesta pacifica, ogni giorno si reca da Iglesias a Monastir e aspetta che la chiamino. Ma nulla. Vive da sola e con due figli a carico, di cui una all’università. 
 
La storia. Carla Pala lavora per il noto marchio della grande distribuzione dal 1994, da allora è stata sempre assunta con le varie ditte esterne che si sono succedute ma, con l’entrata dell’ultima, nel mese di maggio 2016, dei 150 dipendenti è stata l’unica a non essere stata richiamata. Così il suo avvocato Gianni Benevole dopo varie diffide è riuscito a farla riassumere.
 
A fine dicembre ha firmato un contratto con categoria protetta, avrebbe dovuto iniziare il 9 gennaio. Secondo quanto afferma l’avvocato invece è stata allontanata. E non si capisce il motivo dato che la donna è stata giudicata dallo Spresal idonea per essere impiegata come operaia.
 
“Così si lede gravemente la dignità di una persona che vuole solo lavorare- commenta l’avvocato- la mia cliente viene discriminata pesantemente. Inoltre, non viene retribuita dal mese maggio.  E’ in grosse difficoltà economiche, vive da sola e deve provvedere ai suoi due figli”.


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