Uta, torneo di street basket: sport e integrazione insieme

L’evento si terrà nel campo di via Alghero dal 13 al 20 settembre


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di Rossana Pintus

Dal 13 al 20 settembre a Uta presso il campo di via Alghero, ci sarà un torneo di Street ball organizzato da Marco Collu e Alessio Serreli: 3 vs 3 con partite della durata di 20 minuti (2 tempi da 10 min) con arbitri FIP. Saranno ammesse 14 squadre. Marco e Alessio, i promotori e organizzatori del torneo, sono due ragazzi comuni ma non troppo visto l’impegno e la passione che hanno messo nel creare l’evento. Marco ha 28 anni, appassionato di basket sin da piccolo inizia a frequentare la locale “San Leone Uta” per continuare poi creando un’altra società la “Basket Uta” e organizzando con successo tornei di street ball. Marco lavora nell’azienda di famiglia ma trova comunque il tempo per questo sport, la sua passione, insieme all’amico Alessio, 21 anni. Quest’ultimo a cinque anni inizia anche lui col minibasket della San Leone Uta e da allora non ha mai smesso. Da Uta passa però al Basket Club San Sperate dove ha la possibilità di maturare e a 16 anni viene convocato in serie C regionale. Nel 2010 organizza con successo la 1^edizione di street ball e subito dopo inizia a giocare nel Basket Siliqua, «Siliqua è una bellissima piazza per quanto riguarda la pallacanestro, non ho mai giocato davanti ad un pubblico così bello». Purtroppo a gennaio di questo 2015 Alessio subisce un brutto infortunio; ma è uno sportivo nato, studioso del gioco e non si arrende. Ha un campo da basket a casa dove si allena tutte le mattine. La sera invece si trasforma in cuoco di una trattoria locale. Insieme a Marco ed alcuni amici è ora impegnatissimo nell’organizzazione del torneo “Kings of Playground” abbinato al progetto “Sports Without Difference” che è nato con l’idea di coinvolgere un gruppo di ragazzi extracomunitari ospiti a Uta da poco tempo.Sono 20 i ragazzi e hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni e provengono da varie parti del nord africa. La redazione di Casteddu online li ha intervistati: Abubacar o “Rasta” così chiamato per i suoi capelli, ha 19 anni e viene dalla Sierra Leone, è arrivato in Italia su un barcone insieme a Christopher, Kelly, Karim, Isidore e gli altri. Parla inglese Rasta, e dice che qua si trova molto bene, vuole integrarsi ma sopratutto gli piace moltissimo il basket. Non ci aveva mai giocato prima, «Ma è come se invece ci fosse nato con la palla da basket», dice Marco Collu, «qualcuno di loro ha una predisposizione naturale al gioco del basket, altri invece giocano molto bene al calcio», prosegue Marco, «Uta vuol essere solo l’inizio per questi ragazzi con i quali abbiamo creato due squadre per il torneo. Intendiamo per l’anno prossimo portarli nei diversi tornei di streetball dell’hinterland. Si allenano con entusiasmo e voglia di imparare». “Sport Without Difference” ha lo scopo di cambiare la mentalità razzista di alcuni e di creare integrazione attraverso lo sport. Alessio e Marco sperano in tante altre edizioni del torneo e soprattutto nel proseguo del progetto di sport e integrazione. Al torneo parteciperà anche una squadra capitanata dal sindaco Giacomo Porcu.

La foto è di Matteo Collu