Uta, rivoluzione salutista a scuola: in arrivo l’orto e i prodotti a km zero

Il progetto partirà dalle scuole per l’infanzia e sarà poi esteso alle elementari. Gli alunni allestiranno le coltivazioni e impareranno a mangiare sano, dando la priorità a frutta e verdura locali


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di Vanessa Usai

Stabilire una stretta unione tra gli alunni e il mondo agricolo locale, per valorizzare il concetto di stagionalità, la biodiversità regionale, la conoscenza del mondo agricolo e dei prodotti ortofrutticoli a filiera corta, con la partecipazione di genitori, nonni e personale scolastico. E’ questo l’obiettivo del progetto “‘O’ di Orto” promosso dall’assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Uta in collaborazione con l’azienda Corisar, l’agenzia Laore, il Vivaio Peterle, l’Azienda Agricola Federico Serventi, Consulenzeagrarie.com e gli istituti scolastici, che partirà nelle scuole per l’infanzia Garibaldi e Santa Giusta e sarà successivamente esteso alle scuole elementari.

I primi due orti didattici saranno inaugurati il 22 e il 28 maggio. “Ad allestirli dalla A alla Z saranno i piccoli alunni, che assisteranno così a tutto il processo, dalla piantumazione dell’erba fino al prodotto finito”, spiega l’assessore alla Pubblica Istruzione, Andrea Onali.

Il progetto si svilupperà in diverse fasi, che andranno dalla presentazione dello stesso alla messa a dimora delle piante all’interno dell’orto, fino agli incontri e alle degustazioni guidate con gli esperti del settore.

Nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale e incentivare il ’km zero’, a breve sarà inoltre attivata la consegna diretta produttore-scuola. “Vogliamo valorizzare gli ottimi prodotti del nostro territorio e il grande lavoro portato avanti dalle numerose aziende agricole locali”, afferma l’assessore alle Attività Produttive, Antonello Soriga.

Ecco nel dettaglio come si svilupperà il progetto:

1. Presentazione del progetto ‘O’ di Orto al Comune e alle direzioni didattiche;

2. Tavolo tecnico multidisciplinare, comprensivo delle figure rappresentanti la scuola, il Comune, la Corisar, il vivaio Peterle, l’Agenzia Laore, i genitori, i produttori e le associazioni di recupero delle biodiversità;

3. Assegnazione delle attività, elaborazione di un calendario delle iniziative e nomina dei soggetti responsabili dei lavori;

4. Messa a dimora delle piante all’interno dell’orto da parte degli alunni, con la supervisione del corpo docente, del produttore agricolo e dell’Agenzia Laore;

5. Destinazione di 1/3 della superficie dell’orto alla semina di legumi, cereali, orticole, piante da frutto, elementi protagonisti della biodiversità regionale, in collaborazione con i tecnici dell’Agenzia Laore e i nonni degli alunni;

6. Organizzazione di incontri periodici, rivolti agli alunni, con biologhe, dietiste, nutrizioniste, per sottolineare l’importanza della frutta e la verdura nell’alimentazione quotidiana, il valore dei prodotti a filiera corta, biologici e della biodiversità regionale;

7. Incontri organizzati dai tecnici dell’Agenzia Laore, rivolti al personale docente e ai genitori, per illustrare l’importanza della presenza dei prodotti regionali e della biodiversità regionale nei menù scolastici;

8. Incontri organizzati con i vari produttori ortofrutticoli, rivolti agli alunni;

9. Incontri rivolti agli alunni e al corpo docente con i tecnici del Vivaio Peterle, per imparare le tecniche di messa a dimora delle sementi e la conservazione dei semi della biodiversità;

10. Organizzazione di degustazioni guidate al fine di creare un percorso che unisce il territorio di produzione – produttore – prodotto – piatto in tavola, perché il bambino prenda consapevolezza del tragitto che il prodotto compie dalla terra al piatto in tavola.