Uta, la Giunta rinuncia a parte delle indennità e dona borse di studio per neolaureati

Buone notizie per i giovani neolaureati del comune di Uta, Il Sindaco Giacomo Porcu “E’ il nostro modo per dire grazie ai nostri splendidi giovani”


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Buone notizie per i giovani neolaureati di Uta, l’Amministrazione Comunale anche quest’anno finanzierà nove borse di studio.  Per il terzo anno consecutivo la giunta rinuncia a parte delle indennità di carica per finanziare contributi allo studio, allo scopo, si legge sul bando pubblicato sul sito istituzionale  di “valorizzare la crescita sociale e culturale, sostenere il profitto scolastico e incentivare la prosecuzione degli studi”. C’è tempo fino al 29 dicembre per presentare le domande, possono partecipare i laureati nell’anno 2017 dei corsi di laurea triennali e magistrali, residenti nel comune da almeno un anno, che non abbiano superato i 35 anni d’età e  non abbiano avuto un contratto  full time a tempo indeterminato al momento del conseguimento del titolo. Verranno premiati  in base al merito e al risultato conseguito.

“Come ogni anno dal suo insediamento, l’amministrazione ha finanziato le somme previste con le indennità di carica della Giunta comunale, confluendo in uno speciale capitolo di bilancio costituito ad hoc, come da preciso impegno preso nel programma elettorale – spiega il Sindaco Porcu -. E’ il nostro modo per dire grazie ai nostri splendidi giovani. Un piccolo segnale che sia anche un esempio e di stimolo per tutte le altre istituzioni. Uta, la Sardegna e l’Italia devono investire sempre di più sui loro talenti premiandoli e sostenendoli dopo aver raggiunto importanti risultati, per loro e tutta la nostra comunità’. La “fuga di cervelli” si combatte anche con questi segnali, pur consci che un comune da solo può far poco, ma e’ un inizio”. 

“Auguriamo a questi ragazzi di avere tante soddisfazioni sia nella vita che nel lavoro e, magari, tra qualche anno di vedere loro ad amministrare il paese prendendosi cura della nostra comunità'” ha aggiunto l’assessore all’istruzione Andrea Onali.