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Altro grave evento critico nell’Istituto di Cagliari dove un detenuto ha tentato il suicidio nella propria cella. L’Agente che fortunatamente in quel momento stava transitando nella sezione, ha sentito il trambusto dovuto alla caduta di uno sgabello e i lamenti del detenuto ed è subito intervenuto dando l’allarme. Sono poi giunti altri agenti e sono riusciti a liberare il detenuto e agevolare l’intervento dei sanitari. L’uomo è stato quindi soccorso e trasportato con un ambulanza in un ospedale. E’ stato anche richiesto l’intervento dell’elisoccorso ma i medici hanno ritenuto più sicuro trasportarlo in ospedale con l’ambulanza medicalizzata, attualmente è ricoverato in prognosi riservata.
A rendere noto l’episodio il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria Michele Cireddu che aggiunge: “Dopo gli episodi di violenza che nei giorni scorsi hanno caratterizzato le giornate lavorative della Polizia Penitenziaria di UTA, commentiamo l’ennesimo evento critico che non ha avuto un epilogo tragico solo ed esclusivamente grazie alla tempestività con cui gli Agenti presenti in sezione sono intervenuti.
In queste situazioni sono determinanti gli attimi ed anche la minima esitazione può essere fatale. Nonostante le sezioni detentive nell’istituto di Uta siano paragonabili ai gironi danteschi ed è quasi impossibile sentire nell’immediatezza rumori anomali, il personale in servizio è riuscito a percepire il tentativo di suicidio, dimostrando ancora una volta una grande capacità operativa.
Il segretario nazionale Gennarino Defazio ha definito il sistema delle carceri illegale e noi non possiamo che sposare in pieno questa considerazione ed il carcere di Uta è proprio un emblema della catastrofe che investe il sistema carceri.
Il personale è costretto a lavorare in situazioni sempre più estreme dovute ad una carenza organica di circa 130 Agenti e ad un sovraffollamento dovuto alla presenza di circa 650 detenuti a fronte di una capienza di circa 530 posti. Inoltre il mix di detenuti facinorosi e psichiatrici determina un numero di
eventi critici che vede l’Istituto primeggiare in questa triste classifica a livello nazionale”.